Enrico Foschi, nel suo libro "LA MASSONERIA NELLA STORIA POLITICA D’ITALIA", 1999, Editore Gangemi, afferma che Vincenzo Brunacci fosse membro di questa Organizzazione.
Stando alla ricerca del Foschi (pag. 168, rigo 28), sembra che:
"Gran Commendatore dell’Organizzazione massonica era il Vicerè Beauharnais, Luogotenente il Fratello Calepio. Grandi Ispettori: Felici ministro dell’Interno, Parma, Alessandri, Grasse-Tilly, Rinier e Pyllon. Grandi Dignitari: Jourdan, Luozi, Tanaroli, Jacob, Pignatelli. Guardasigilli nel Gran Capitolo Generale: Appiani, pittore di Camera del Grande Fratello. Tra i Massoni eminenti figuravano Gioia, Romagnosi, Salfi, Monti poeta di Corte ed Istoriografoi, BRUNACCI matematico, Luigi Bossi prete secolarizzato e Prefetto agli Archivi e Biblioteche, Foscolo, Manzoni, Rasori e Giordano."
Pochi anni dopo, Cesare Brunacci, parente di Vincenzo, pubblicò un Trattato contro la Frammassoneria.