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1833 – forte critica contro Vincenzo Brunacci

Da: 
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I SECOLI DELLA LETTERATURA ITALIANA
dopo il suo Risorgimento
COMMENTARIO
DI GIAMBATTISTA CORNIANI
CONTINUATO FINO ALL’ETà PRESENTE
DA STEFANO TICOZZI
TOMO II – PARTE I
MILANO
COI TIPI DI VINCENZO FERRARIO
1833

A pag. 523 della detta pubblicazione, il Corniani o il Ferrario, nella biografia di Vincenzo Brunacci, ci vanno molto pesante.
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Essi affermano tout court che Vincenzo Brunacci aveva copiato e gli danno anche dell’incapace.
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Siamo nel 1833 e Vincenzo era morto da soli 15 anni.
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Molto probabilmente essi avevano conosciuto personalmente Vincenzo.
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(Biografia di) BRUNACCI VINCENZO

Sua nascita e studj. Professa matematiche in Pavia: suoi Elementi di Algebra e Geometria : sperienze altrui divulgate come proprie: suo piano difettoso del canale di Pavia : suo calcolo trascendentale: sua morte.

Nacque Vincenzo Brunacci in Toscana l’anno 1762. Apprese belle lettere e filosofia in patria, ed in principio del presente secolo venne a professare le matematiche nell’università di Pavia. Pubblicò l’anno 1806 gli Elementi d’Algebra e di Geometria 3, che furono ristampati la seconda volta nel 1809.

Eransi dimenticati ormai quelli della nostra illustre concittadina Gaetana Agnesi, ed ancora non erano conosciuti quelli da La-Caille, di cui quelli del Brunacci erano una semplice traduzione siccome quelli di La-Caille appartenevano in gran parte all’Agnesi. Egli seppe farsi merito di alcune esperienze intorno alla projezione delle bombe. Molti non ignoravano che tali esperienze, divulgate come nuove, trovavansi da molto tempo registrate nelle memorie dell’accademia delle scienze di Parigi; ma perchè il Brunacci aveva saputo cattivarsi la stima e l’affetto di Paradisi, presidente del senato del regno d’Italia e di alcuni ministri, non osarono farne pubblicità.

Ad ogni modo, cosi manifesto favore non bastò a difenderlo da una severa critica allorché, dovendo agire senza guida, ebbe l’incarico di tracciare il nuovo canale navigabile che volevasi costruire da Milano a Pavia: il suo piano, che venne senza esame adottato, mancava totalmente di esattezza; ne’ lavori cominciati furono dal governo erogate egregie somme, e sollevarono contro di lui i proprietari de’ limitrofi terreni, che vedevansi gravemente danneggiati. Fu giuocoforza ricorrere a più sperimentati ingegneri, di cui in Milano non era miopia; e l’impresa ricominciata sopra una nuova pianta è stata condotta felicemente a fine.

Il Brunacci pubblicò diversi volumi sul calcolo trascendentale, ne’ quali non altro si trova che la traduzione di moderne opere pubblicate in Francia ed altrove sullo stesso argomento. Il professore Brunacci dietro le istanze de’ suoi protettori fu fatto cavaliere dell’ordine della corona di ferro e membro dell’Istituto di scienze, lettere ed arti del regno d’Italia. Segnatamente dopo la mala riuscita del canale di Pavia, si cominciò a valutare il Brunacci per quello che valeva; ma pochi anni sopravvisse a così luminosa prova della sua inesperienza e della sua presunzione. Si dà ad ogni modo a questo professore il merito dell’eloquenza cattedratica, che gli guadagnava la stima de’ suoi scolari.

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Ma chi erano questi due critici, Giambattista Corniani e Stefano Ticozzi?
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Su wikipedia leggo le seguenti biografie:
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GIAMBATTISTA CORNIANI
Giovan Battista Corniani (Orzinuovi, 18 febbraio 1742 – Brescia, 13 novembre 1813)
è stato un commediografo, saggista e critico letterario italiano.

Fu seguace di Napoleone e Giureconsulto per la edizione italiana e latina del Codice Napoleonico. Fu anche iscritto al Regio Istituto Italiano.

È tuttavia noto soprattutto per la sua attività letteraria.
Compose versi sciolti su argomenti di moda in età napoleonica
(La vera filosofia, 1782), un melodramma (L’inganno felice) e vari scritti giuridici.

Più importanti i suoi saggi di critica letteraria, ispirati alle teorie estetiche sensiste:
I piaceri dello spirito, ossia l’analisi de’ principi del gusto e della morale (1790),
e I Secoli della letteratura italiana dopo il suo risorgimento (1803-1813).
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STEFANO TICOZZI

Stefano Ticozzi (Pasturo, 1762 – 1836) è stato uno storico dell’arte italiano.

Nato a Pasturo nei pressi di Como, Stefano Ticozzi è conosciuto principalmente per un prezioso dizionario biografico su artisti di vari campi intitolato Dizionario degli architetti, scultori, pittori, intagliatori in rame ed in pietra, coniatori di medaglie, musicisti, niellatori, intarsiatori d’ogni età e d’ogni nazione pubblicato a Milano tra il 1830 e il 1833.

L’opera enciclopedica consiste in un assemblaggio selettivo di notizie biografiche su artisti europei attivi dal XV secolo ai primi anni del XIX secolo ricavate da precedenti raccolte biografiche.

Stefano Ticozzi fu membro onorario dell’Accademia di belle arti di Carrara e dell’Ateneo di Venezia.