II
Ma quali sono le dottrine professate dalla Frammassoneria? Qual è il suo scopo? Ecco le dimande alle quali noi cercheremo rispondere colle parole di Frammassoni iniziati nei segreti della sètta, e dietro la scorta de’ quali noi ci accingiamo alla facile impresa di lacerare il velo che ricopre il mistero d’iniquità. Ascoltiamoli.
De-Castro parlando del dogma della SS. Trinità, apparentemente ritenuto dalla Frammassoneria, dice: “Il rituale della Massoneria, preso alla lettera, può contentare tutti i gusti, porgendosi in più luoghi divotissimo a quella Trinità che altrove rifiuta, Trinità detta Cristiana, ma certo non uscita dalla mente di Cristo”. E in prova di ciò, egli che ben si conosce del gergo massonico riporta il seguente brano del Reghellim: “Presso i Rosa Croce di Kilvining a capo d’ogni colonna (atto scritto Massonico) leggesi: in nome della SS. Trinità; ma per l’opposto la chiusura è sempre nei seguenti termini: Salute al Dio eterno; noi possediamo il bene di trovarci nella maggiore possibile unità dei numeri sacri”. Quindi la Frammassoneria nega la Trinità; e nega pure la divinità. G.C. Festler, scrivendo agli adepti, nella sua Storia critica della Frammassoneria, dice: “Nel numero dei soggetti più importanti, verso i quali desidero trarre la vostra attenzione, sono i seguenti: la persona di Cristo, suo scopo, sua opera, sua religione, la fede della ragione, ecc. Trattando simili questioni, io non sono stato nè luterano, nè calvinista nè cattolico, nè ateo, nè deista e molto meno cristiano. Così abbiam dovuto conchiudere che il Cristo, tal quale la ragione debbe ammetterlo e il cuore amarlo, non può essere il Cristo della Chiesa e della teologia. Ed è in ciò che consiste il fondamento della distinzione spiccata e precisa, che ho stabilito tra il regno di Dio e quello della Chiesa, tra la religione e la costituzione ecclesiastica, tra la credenza della ragione e la fede a’ dommi religiosi ossia la sottomissione all’Autorità”.
Il fratello Krauser ha fatto la seguente dichiarazione: “oggi un gran numero di uomini di merito (?!) riguardano il Cristo come uomo senza macchia. Questa maniera di pensare si accomoda perfettamente colla nostra tolleranza”. E De-Castro: “la figura di Cristo uscente dalle sue predicazioni e dalle carte che più fedelmente ne serbano l’immagine, riviensi più presto nel concetto che se ne formano i liberi-Muratori, che non in quello offuscato dagli odi, e da una fallace dottrina, che formano e comandano i teologi”. E il Rènan? Chi non rammenta le costui contraddittorie bestemmie che dettero luogo a quelle magnifiche dimostrazioni di fede e di amore con cui le popolazioni cattoliche risposero all’infame libello dell’ex-seminarista mantenuto coll’oro della cattolica Francia?
La divina ispirazione delle S. Scritture, di questo sublime codice del cristianesimo non è meglio trattata dei due dogmi e misteri principali di nostra Religione. Il citato Kreuser confessò: “essi (i massoni) considerano la Bibbia come parola di Dio in questo senso, che ogni parola vera ed efficace uscente dalla bocca di un uomo qualunque, porta il suggello, della divinità. … Gl’insegnamenti essenziali di Cristo su Dio e il suo regno, sull’uomo e sul suo regno terrestre, sono depositati nella umanità stessa, stampati nello spirito e nel cuore di tutti gli esseri ragionevoli. Essi appartengono essenzialmente alla Frammassoneria (proprio?) ma riposano sull’autorità della verità stessa; essi non sono veri perciò solo che il Cristo li ha rivelati ecc. ecc. De-Castro scrive: “La Bibbia significa l’elemento della fede nel suo complesso, e non nei limiti di una credenza religiosa positiva”. … richiamandosi al programma dell’ordine dice: “Rivelazione e razionalismo sono gli elementi morali che governano l’umanità; il secondo deve in ultimo prevalere; l’Ordine dee valersi dell’una e dell’altro per affrettare il trionfo risolutivo di quest’ultimo.”
Dopo aver rinnegato i dogmi fondamentali del cristianesimo; dopo aver negata la divina ispirazione dei libri santi; dopo aver scritto sulla sua bandiera tolleranza di tutti i culti, che si contraddicono, e intolleranza del cattolicesimo, ossia dell’unica religione che colla divina armonia e immutabilità delle sue dottrine tutte le altre annienta e distrugge, la Frammassoneria non può essere istituzione cristiana. Proviamolo.
Il Manuale dei Massoni cita queste parole pronunciate da Gottald Salomone predicatore israelita e membro della loggia l’aurora nascente in Amburgo: “perché in tutta la Frammassoneria non s’incontra mai un simbolo cristiano? Perchè il compasso, la squadra, il livello? Perchè il nome di Cristo non è profferito pur una volta nei giuramenti? Perchè non si vede brillare la croce? Una Massoneria cristiana sarebbe una contraddizione solenne un circolo quadrato”. Il Latomia di luglio 1849 così si esprime: “La Massoneria non è una istituzione cristiana, e i baluardi dei pregiudizi cristiani innalzati dagli amici dell’oscurantismo e della menzogna, crollano a poco a poco. Affinchè nessuno osasse stendere la mano temeraria sull’edifizio della impostura (il cristianesimo!!) si strinse alleanza col potere temporale, si creò la religione dello stato, s’introdusse l’ipocrisia nella società, ma ben presto dei novelli sansoni (i Frammassoni) scossero con mano poderosa l’edifizio; un rumore spaventoso rimbombò pel tempio della Massoneria e sotto la protezione DEL SECRETO combatterono uomini di qualunque condizione, e di spiriti generosi, e i lumi (massonici) penetrarono per ogni dove …”. E Maurizio Muller Iochmus di Berlino, nella Réforme religiueuse aggiunge: “E’ meglio assai per noi un vero paganesimo, che uno stretto cristianesimo (il cattolicismo). Noi confessiamo che la Massoneria ha esercitato una salutare influenza per la negazione del cattolicismo”.
Traillard pronunciò alla loggia di Lione queste parole: “ Il protestantesimo non è che la metà della Massoneria. Questa ha comprovato la INIMICIZIA che esiste fra le sue dottrine e quelle della Chiesa, ma la causa di questa inimicizia qual’è? Boerne, nel discorso estratto dalla memoria: Testo del giubileo Massonico del 25° anno 1833, la svela con queste esecrande parole: “Il dominio nacque e con esso la schiavitù. I perversi tennero consiglio e dissero: il nostro regno dovrà dunque annientarsi? Essi cercarono delle folgori, e gittarono in mezzo al campo di battaglia un oggetto divino, per farne l’istrumento delle loro malvagità. Qual’era quest’oggetto divino? Non oso pronunciare la parola, che è un’orrenda magia, e che in poche sillabe significa il colmo dell’errore: assassinio, assassino ed assassinato; EGLI E’ IL CRISTIANESIMO!!! Ma uomini di cuor nobile e generoso strinsero un’alleanza che assicurò il trionfo: questa si chiama Frammassoneria”.
Dunque la Massoneria non è istituzione cristiana; ma anzi è l’opposto, l’antitesi, la nemica giurata, implacabile del cristianesimo alla cui totale distruzione essa tende necessariamente. Produciamo in prova di ciò nuove testimonianze, anche a costo di riuscire noiosi ai nostri lettori. La materia è troppo importante perchè noi non procuriamo di porla nel maggior lume possibile. De-Castro scrive: “nel grado dei maestri scozzesi, fra le consuete rappresentazioni avvi quella del tempio, di cui veggonsi infrante le scale e abbattute le mura, affine di rammentare che la cittadella e i baluardi della superstizione e della impostura saranno rasi al suolo, il giorno in cui il tempio del vero timore di Dio sorgerà dalle fondamenta …”, ed Ekehert, riferendo questo passo, soggiunse: “ a seconda del gergo Massonico la superstizione significa evidentemente la Chiesa in opposizione al preteso Cristianesimo dell’ordine; la tirannia non è che la monarchia opposta alla repubblica dell’ordine; e la menzogna risponde alla proprietà, opposta allo scopo sociale dell’ordine”. A viemmeglio accertarci di questo, riferiamo testualmente una scena d’iniziazione ad uno dei gradi più elevati dell’ordine descritta da Bagon.
Cavaliere Kadosch – “L’introduttore … intromette l’aspirante … nel quarto appartamento, ove si tiene il consiglio sovrano dei grandi eletti cavalieri Kadosch. L’appartamento è tinto di rosso. All’est è un trono sormontato da una doppia aquila coronata, con ali spiegate, stringendo fra gli artigli una spada, ecc, Emblemi 1° una croce; 2° un serpente a tre teste; la testa che sostiene una corona indica i Re; quella che porta una tiara od una chiave indica i Papi; e quella che porta una spada l’esercito.
…” Quando il cavaliere Kadosch ha pronunciato il suo giuramento, nella mano gli si mette un pugnale e ai piedi un CROCEFISSO. Poi il T.G. dice: calpesta questa immagine della SUPERSTIZIONE, fracassala!
…” Se egli non lo fa, per non fare iscoprir nulla, lo si applaude; ed il T.G. gli indirizza un discorso sulla pietà. Lo si ammette, MA SENZA RIVELARGLI I GRANDI SEGRETI. Se egli poi fracassa il Crocifisso, si fa avvicinare all’altare, ove sono tre rappresentazioni. Alcune vesciche piene di sangue sono da un lato, ed a lui si grida di colpirle. Egli eseguisce l’ordine e il sangue sprizza su di lui. Tre cadaveri, se han potuto procurarli, o tre simulacri di cadaveri sono presso l’altare. Il candidato deve troncar loro i capi, e dire agitandoli pei capelli: Necum! la vendetta è fatta! Allora il T.G. gli parla così: “Per la costanza e fedeltà vostra, voi avete meritato di apprendere i secreti dei veri Massoni. Questi tre uomini che avete colpito, sono la superstizione, il Re ed il Papa. Questi tre idoli dei popoli, non sono che tiranni agli occhi del savio. E’ a nome della superstizione che il Re ed il Papa commettono tutti i delitti immaginabili. (Conservateur Belge 1828, tom. 18, pag. 258 e 259). Lo stesso Bagon ha scritto in seguito: “Il più od il meno dello sviluppo, della estensione o della applicazione che si dà alla vendetta, introdusse nel grado di Kadosch una moltitudine di varianti, o piuttosto ne forma come tanti gradi differenti. Noi conosciamo uno di questi gradi le cui massime sono ORRIBILI! …”
Da quanto fin qui abbiamo trascritto non è più possibile, pare a noi, di mettere in dubbio che lo scopo della Massoneria, è precisamente il totale annientamento del cristianesimo, ossia del cattolicismo, poichè fuori di questo, non avvi vero cristianesimo possibile. Ma proseguiamo.
Udite ciò che nella Loggia di Liegi ha osato pronunciare in un’adunanza, non so se mi debba dire di uomini o di bestie, un maestro frammassone!: “Quando l’uomo considera che fra tutte le creature egli solo è dotato d’intelligenza, gli è forse permesso di dubitare che questa intelligenza non gli sia stata data per abbandonarsi interamente ai piaceri che gli sono comuni colle bestie? … Io dirò che il nome di Dio, è un nome VUOTO DI SENSO! Cessi dunque l’uomo di cercare fuori del mondo che abita, degli esseri, che gli procurino una felicità negatagli dalla natura; mediti la natura e applichi le sue scoperte alla propria felicità. Non è fuor della natura che dobbiamo cercare la divinità; diciamo piuttosto che la NATURA E’ DIO, atteniamoci dunque alla natura. Qualunque sia la cagione, che getta l’uomo in quel soggiorno che abita, l’esistenza dell’uomo è un fatto. Ami dunque sè stesso e cerchi si conservarsi!
…” La superstizione influì in ogni cosa e servì a corrompere tutto. Se fosse provato che la religione cristiana venisse da Dio, o dalla natura, bisognerebbe ammetterla con sommissione; ma le religioni furono inventate da impostori più o meno destri. Ciò che ha di buono la religione cristiana, fu rubato dagli autori pagani (proprio?) essa non ha alcun valore là dove proviene semplicemente dal suo istitutore. Prima di provare la divinità della religione, bisognerebbe provare L’ESISTENZA DI DIO.
…” Riguardo ai suoi ministri, la mala condotta del sacerdozio, la scelleratezza di gran parte degli individui che lo compongono, inviliscono la maestà del SUPPOSTO Ente Supremo; ne è presumilmente che, se esistesse una sorgente sì pura, potesse produrre tante lordure. Le decisioni di gente così poco rispettabile determinano la credenza. Essi non hanno tutti in mano la spada per uccidere i corpi, ma hanno il potere di perdere le anime. (Le anime? ma se l’uomo è un porcus de grege. Epicuri! …) Il volgo è costretto ad ubbidirli e lo fa senza disamina. Si sono vedute in questo secolo persino certe persone, che aveano più lumi di quello che non abbisognassero, sottomettersi ad essi per paura d’incontrare lo sdegno dell’Essere sovrano. Questo male è pernicioso (e il peggio si è che i più grandi ingegni di tutti i secoli ne sono stati infetti … povero maestro Framassone!) perchè il popolo è sedotto e trascinato da persone, di cui venera il sapere.
…” Quando la Religione Cristiana fosse purgata delle sue grossolane imposture, essa non sarebbe di rigore, le persone istruite non le dovrebbero che il rispetto esteriore, e lascierebbero al volgo tutti gli abbietti motivi di essere virtuoso, e quelle pene e quelle ricompense chimeriche di felicità o di eterna sventura.
…” I legislatori immaginarono di applicare la Religione alla politica e di appoggiare l’architettura delle istituzioni civili alle istituzioni religiose. Erasi sentita l’insufficienza delle leggi, e quindi il bisogno di chiamare la divinità in loro soccorso. Se si fosse insultata la legge naturale, questa avrebbe insegnato ai principi, che essi non sono che cittadini incaricati dagli altri cittadini a vegliare alla sicurezza di tutti, o che sudditi i quali amino la giustizia debbono presto o tardi finire coll’insorgere contro un’autorità, la quale non si esercita che colla violenza.
…” Le Nazioni che vorranno attenersi ad una morale così saggia, la faranno INSEGNARE ALL’INFANZIA, e non avranno bisogno nè di SUPERSTIZIONE nè di CHIMERE. I preti ed i tiranni cospiranti alla distruzione del genere umano, sono di sovente costretti ad implorare il soccorso della ragione che essi dispettono e che pongono sotto i piedi delle loro divinità menzognere.
…” Carissimi fratelli miei, questa legge, questi dogmi, questi principi, sono i VOSTRI principi, i VOSTRI dogmi, la VOSTRA legge. ALLA LORO PROPAGAZIONE AVETE IMPEGNATA LA FEDE VOSTRA FACENDO PARTE DELL’ARTE VERA (la Frammassoneria). La felicità di tutti IMPONE L’OBBLIGO SACRO DI COMBATTERE IL FLAGELLO DEL GENERE UMANO CHE E’ LA SUPERSTIZIONE, E DI SOSTITUIRVI IL CODICE SUBLIME DELLA NATURA”.
Il codice sublime della natura! … Miserabile!!! … Io chieggio perdono ai miei lettori di averli stomacati coll’ammasso di orribili bestemmie da me trascritte fremendo: ma è necessario conoscere appieno, svelare a tutti la iniquità delle dottrine e dello scopo della Massoneria, che, secondo diceva fin dal principio di questo scritto, ha osato affermare che il Sommo Pontefice colla sua enciclica di settembre l’ha condannata senza cognizione di causa e calunniata attribuendo ad essa principii che non sono suoi.
Fino ad ora abbiamo udito quali sieno specialmente le dottrine religiose della Frammassoneria; vediamo adesso quali abbia principi sociali e politici. E anzi tutto una società atea essenzialmente anticristiana ……………………
………………………… MANCA UN RIGO……………………….……… conservatrice in politica? potrà formare dei buoni cittadini, fedeli al Sovrano, obbedienti alle leggi, amatori sinceri della patria? Se l’umanità ha sempre, e giustamente, reputato necessarissima alla esistenza. floridezza, e progresso delle nazioni la Religione, il culto della Divinità, quale progresso, qual bene potrà attendersi la umana convivenza dalla Massoneria, che pone a base delle sue dottrine l’irreligione, l’empietà, la corruzione, e che ha per sua impresa corrumpi et corrumpere? Le dottrine politiche e sociali, sono connesse colle religiose, e, per dirla con un moderno pubblicista, se in fondo ad ogni questione politica avvi una questione religiosa, e quelle sono contenute in questa come le conseguenze nel suo principio, come l’effetto nella causa, quali guarentigie può avere la società dalla bontà e verità delle dottrine politiche e sociali della Frammassoneria, conoscendo l’empietà e la falsità delle sue dottrine religiose?
La Massoneria com’è essenzialmente distruttrice in Religione, lo è pure in politica. Ecco le parole pronunciate da Heimberger, il 19 gennaio 1843: “Se il potere si ostina a mantenere una cosa che lo spirito dell’epoca ripudia, e che è logorata dal tempo, bisogna, giusta le leggi della dinamica, che un potere più forte si elevi, rompa gli impedimenti e faccia eseguire la legge della fatalità. Questa legge noi la vediamo confermata e per la rivoluzione francese e per la riforma religiosa. … Dal suo lato la Religione, l’edificio religioso rigettava le forme, che sono sommesse, come tutte cose alla legge della variazione e devono corrispondere al grado di civiltà che caratterizza ciascun’epoca. … Se l’umanità deve progredire, secondo la volontà del Gran Maestro, bisogna che i vecchi ponti crollino, non ostante tutte le potenze del mondo si sforzassero di salvarli dalla ruina. E’ per la violenza che saranno allora rovesciati. Che se questa distruzione è colpevole agli occhi della legge umana, essa però non è meno conforme alla legge eterna, che sola ha forza per l’umanità. Dopo queste considerazioni si comprende che le rivoluzioni non sono che delle crisi nella storia dello sviluppo di ciascuna nazione. … Lavoriamo adunque energicamente … che i vecchi ponti cadranno da loro stessi”.
Fischer nella loggia d’Apollo a Lipsia così parlava nel 1849: “Qui nella Germania tutti gli sforzi nostri debbono tendere al trionfo della democrazia. … La democrazia è un avvenimento a cui l’arte nostra dovrebbe necessariamente condurre, e che l’arte nostra (la Frammassoneria) spingerà più innanzi ancora. La democrazia è nostra prole. … Il nostro principio fondamentale è la fusione di tutti i popoli nella medesima fratellanza. Ciò non si farà senza un’opposizione violenta, nè forse senza una guerra sanguinosa. La cosa non è peranco decisa, e la nostra missione non è compita ancora. … L’umanità è stata migliorata e come rigenerata dalla prima rivoluzione Francese. L’eguaglianza civile e privata fu ristabilita. L’ultima rivoluzione aggiunse la fratellanza alla libertà e alla uguaglianza. Serbiamo il timone nelle nostre mani fedeli, e vegliamo alla educazione del mondo, mercè i nuovi istituti per l’età che segue appunto la gioventù”.
Gieseler nel 1848, nella loggia del compasso d’oro diceva: “colla parola eguaglianza la Frammassoneria combatte il pregio eccessivo in che si hanno i vantaggi della condizione, delle ricchezze e degli onori. La qualità di cittadino FA SPARIRE QUALUNQUE DISTINZIONE”.
Riepiloghiamo in breve le dottrine della Frammassoneria. – Dio è una chimera: l’anima non è immortale e però l’uomo è un bruto: la proprietà è un furto; ogni potere è un tiranno: il cristianesimo è la negazione del bene, del vero e di ogni progresso: e quindi lo scopo della Massoneria, che è la distruzione del cristianesimo. Perchè questo abbattuto, la società attuale come quella che tutto ……..(non si legge)…….. ed ha il suo fondamento nelle dottrine cristiane vien meno da sè; per dar luogo alla nuova società, alla società dell’avvenire, figlia della Frammassoneria, la quale giunta al compimento degli ardenti suoi voti, innalzerà sulle fumanti ruine del passato il suo tempio, in cui le nazioni tutte della terra unite dal vincolo della fratellanza, e della libertà, (repubblica universale) nella comunanza che tutti avranno in tutto (socialismo, comunismo) verranno ad adorare non più il Dio vivente e benefico dei cristiani, il Dio Creatore e Redentore, ma l’umanità divinizzata, la dea ragione! (razionalismo, ecc.).
III
E una società siffatta, animata da tali principii si è potuta stabilire in paesi cattolici, retti da sovrani che si onorano del titolo di cristianissimo, di fedelissimo, di apostolico? Purtroppo; e non solo ha potuto la Massoneria stabilirsi e diffondersi in modo spaventoso in Europa e nel mondo intero, ma quello che più dovrebbe meravigliare si è il vederla protetta, accarezzata da quelli stessi, che (se non altro per loro interesse) dovrebbero distruggerla. … Ma, e che, ci è forse ignoto che un terribile accecamento, che lo spirito di vertigine ingombra le menti di coloro che son detti potenti, e ciò per giusto giudizio di quello Iddio, onde han voluto far senza nel dirigere le nazioni della terra, le cui sorti essi reggono con sì poca sapienza? … E neppure dee recar meraviglia che la Massoneria abbia trovato ascolto tra i popoli, mentre avvi una Massoneria occulta, ed una Massoneria esterna e simbolica, la cui esistenza fu spesso conosciuta dall’universale, dai governi tollerata e anche protetta, peristilio di un tempio, che si nasconde agli occhi dei profani (De Castro). Ora questa Massoneria esterna coperta delle mentite spoglie di istituzione di beneficenza, di propagatrice della scienza, di fautrice delle arti e de’ commerci, ecc., molti e molti ha tratti alle sue reti. Pochissimi però sono quelli che giungono a conoscere l’ultima parola della sètta la quale avvolge nel secreto il più impenetrabile, il suo scopo misterioso ed infernale.
Draeseke vescovo protestante e la tempo stesso Frammassone (curioso accoppiamento e più logico che non si pensi) dice: Nei nostri templi si parla continuamente di un secreto, anzi, per parlare più precisamente, non si parla che di segreti. Chi ha buon occhio è iniziato senza entrare nei nostri santuari; nessun altro mai giungerà a conoscerli, nemmeno mediante i suoi gradi; egli è un profano, fosse pur anche assiso all’oriente del tempio, o adorno dei gioielli di Gran Mastro. I mezzi che noi adoperiamo per iscoprire il problema, i simboli, le immagini, i segni nostri, noi li riguardiamo siccome tanti secreti. I nostri simboli non sono già l’oggetto rappresentato; sono semplici allusioni”.
Per cui si può benissimo essere Gran-Mastro dell’Ordine, a confessione del signor Draeseke, e non conoscerne punto lo scopo. In verità è molto onorevole per un uomo che rispetta se stesso far parte, o peggio, essere a capo di una società della quale non si conosce il fine. In buon italiano a chi opera senza sapere perchè opera, si dà un nome che ricopre la più umiliante delle malattie a cui vada soggetta l’umanità, questo Dio dell’avvenire, secondo i Frammassoni. Capisco che ciascuno ha i suoi gusti e io non so che ridire. Però è certo che un uomo il quale non abbia perduto del tutto la coscienza di sè stesso e della sua dignità, ancorchè non cristiano, dee rifuggire dal dare il suo nome, dal prestare il suo giuramento di OBBEDIENZA CIECA ad una sètta della quale nulla conosce chiaramente, e che anzi fin dal principio si mostra a lui ricoperta di un velo misterioso, i cui lembi gli si fa sperare che si alzeranno a poco a poco, a seconda dei servizi prestati e della fedeltà serbata!
Una società sorta dal secreto, che vive pel secreto, che si agita e lavora nel secreto per un fine a tutti gelosamente tenuto secreto, non può essere che una società empia, perversa, malvagia. E’ il male, è l’errore che si avvolge nelle tenebre affine di celare la sua schifosa bruttezza, come gufo che fugge la luce e si ricovera tra le abbandonate macerie di ruinato edificio, il bene, la verità non teme no la luce, ma la desidera, l’ama come quella che rende più splendida la sua bellezza divina, a guisa di aquila generosa che là riposa, ove il sole più splendido fa brillare i suoi raggi. Ma se ogni uomo dee fuggire la Frammassoneria molto più il dovrà il cattolico; chè per lui milita la più potente delle ragioni, la condanna della Chiesa, la quale fulmina la più tremenda delle sue pene a chi si ascrive a questa sètta infernale. Peraltro non basta che i cattolici, e dirò anche ogni uomo onesto, si astengano dal dare il suo nome alla Massoneria; è necessario che la combattano a tutto potere; la Religione lo vuole, la patria lo esige, la salvezza della società lo comanda.
Ma e che dobbiam noi fare per combattere e distruggere questa sètta? Non è certo impresa da pigliare a gabbo e a noi manca il poter da ciò … Errore?
“Distruggere una sètta. dice Baruel, non è già imitare i suoi furori, la sua rabbia, il sanguinario entusiasmo di cui essa inebria i suoi apostoli; nè scannare ed uccidere i suoi seguaci, o dirigere contro di essi tutti i fulmini di cui li ha armati. Distruggere una sètta, è attaccarla nelle sue scuole medesime, dissipare i suoi prestigi, mettere in chiaro l’assurdità de’ suoi principii, l’atrocità de’ suoi mezzi e soprattutto la scelleratezza de’ suoi maestri. SI’ ANNICHILATE IL GIACOBINO, MA LASCIATE VIVERE L’UOMO. La sètta consiste tutta nelle sue opinioni; più non esiste ed è doppiamente distrutta, quando i suoi discepoli l’abbandonino, per riabbracciare i principii della ragione e della società”. In una parola alla Massoneria opponiamo il cattolicismo colle sue ammirevoli dottrine, facendole conoscere a tutti, il vogliano o no, propagandole ovunque, difendendole con tutti quei mezzi che sono in nostro potere, e con quell’amore, con quello spirito di sacrificio e di abnegazione che merita la santa causa della verità e della giustizia. Ma, a ciò meglio conseguire, importa sommamente essere uniti.
Uniamoci adunque per combattere con più successo la Massoneria mediante l’esempio, la parola, la stampa! Per ciò, lo comprendo, è necessario un po’ di quel coraggio onde si difetta forse tra noi; un po’ meno di quella prudenza umana onde si copre la pochezza dell’animo, e persuaderci una volta della gravità della situazione, della ferocia e unione de’ nostri avversari, dei biechi fini a cui mirano, del tremendo cataclisma che ci preparano! Oh! se di questo fossimo bene e davvero persuasi, noi ci desteremmo, la virtù italiana si risveglierebbe: e comprendendo finalmente che è l’unione che fa la forza ci stringeremmo compatti alla difesa di quanto abbiamo di più caro e di più sacro; e confidando intieremente in Dio, senza però tentarlo col pretendere da lui il miracolo, cercheremmo usare pel trionfo del bene quella energica attività, quei mezzi, onde i nostri avversari si servono pel trionfo del male.
Togliamoci, togliamoci dalla mente, per amore di Dio e di noi stessi, l’errore che la lotta presente debba premere al solo clero; che esso soltanto, i suoi beni, le sue libertà, i suoi diritti sieno ora in questione. No, non è unicamente il Clero che abbia interesse (lasciatemi usare questa parola) a difendersi dagli attacchi della Massoneria imperante: non è solo della Chiesa che si tratta, ma della intiera società e de’ suoi diritti più inviolabili. E’ la libertà di coscienza, ossia la facoltà di adorare liberamente Iddio a seconda delle leggi della Chiesa; è la libertà d’insegnamento, ossia il diritto dei genitori di fare educare nel bene i loro figli da chi loro piace; è il diritto di proprietà, ossia la facoltà di poter usare e disporre liberamente di quei beni che o redammo dagli avi, o avemmo in dono, o noi stessi acquistammo; è il diritto di associazione, ossia la facoltà di unirci con chi meglio ci aggrada per fini giusti e retti, che si attacca quando s’inceppa la libertà della Chiesa; quando si esclude il Sacerdote dallo insegnamento, o si chiudono turannicamente le sue scuole; quando si spoglia la Chiesa de’ suoi beni; quando si sopprimono le corporazioni religiose.
Sì, è la Chiesa la prima ad essere attaccata, sono i suoi sacrosanti diritti i primi ad essere vietati; ma pensiamo che al tempo istesso sono i diritti nostri, i diritti che ogni uomo ha dalla natura quelli che si conculcano; e se noi lasciamo, senza neppure levare la nostra voce, che la Frammassoneria compia i sacrileghi attentati, incateni la madre nostra, le strappi il diadema onde i secoli riconoscenti redimirono la sua fronte augusta e divina, oh! nascondiamoci noi siamo indegni di essere illuminati da questo magnifico sole d’Italia, di respirare le miti aure di questa terra eminentemente cattolica, e di cui le sventure, i combattimenti, le vittorie e le glorie, sono sventure, combattimenti, vittorie e glorie della Chiesa e del Papato; siamo indegni del nome di uomini, d’italiani e di cattolici che ci fu acquistato dagli avi a prezzo del sangue il più nobile e puro, del sangue dei martiri, siamo indegni dell’altissimo onore di albergare tra noi la Sede di Pietro, il centro della civiltà, il sole donde partono i raggi benefici che vanno ad illuminare e fecondare le terre gementi nelle tenebre dell’errore, e non adempiendo la nobile missione affidataci da Dio di difensori della Chiesa e del Papato, meritiamo che i più tremendi castighi piombino sopra di noi, che la Massoneria ponga sul nostro collo il suo giogo di ferro, ci pasca di lacrime, di miserie, di sangue. No, non è solo il clero interessato nella lotta che ora ferve accanita da una parte all’altra del mondo, e d’Italia nostra specialmente: ma tutti quanti sono uomini onesti, leali e cristiani cui stia a cuore la loro religione, l’avvenire della patria e dei loro figli debbono, ciascuno a seconda delle proprie forze, prendere parte a questa lotta gigantesca, in cui ogni uomo è soldato.
Il ricco offra porzione almeno di quell’oro di cui innanzi a Dio non è che amministratore e che il più delle volte getta in cose frivole se non dannose; il dotto concorra alla nobile e santa impresa con quell’ingegno di che Iddio fornillo; l’uomo elevato in dignità colla sua influenza, col suo appoggio; tutti coll’opera e colla preghiera, il cui potere immenso deriso dagli empi, produce, tosto o tardi immanchevole i suoi effetti salutari! Uniamoci, ripeterò ancora una volta, uniamoci per combattere e distruggere la Frammassoneria mediante la difesa dei diritti e della libertà della Chiesa, avversaria invincibile di questa sètta e di tutti gli errori mostruosi che escono dal seno di lei. Difendendo, propugnando e divulgando il più ed il meglio che per noi si possa, di concerto col nostro clero, il quale con generosità e abnegazione degna di ogni encomio e della più viva riconoscenza da parte nostra già ci ha preceduto nel laborioso arringo, le dottrine salutari del cattolicismo, noi adempiremo il nostro dovere di cristiani, di cittadini, di uomini.
CESARE BRUNACCI