Dalle: “Opere di Giacomo Leopardi”, di Antonio Ranieri, pubblicato a Napoli nel 1860, leggiamo a pag. 277 la nota biografica scritta dallo stesso Leopardi.
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Giacomo Leopardi cominciò a studiare da sè a 10 anni. In alcune notizie della propria vita comunicate al conte Carlo Pepoli, che gliene chiese, cosi egli scrive:
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«Nato dal conte Monaldo Leopardi di Recanati, città della Marca di Ancona , e dalla Marchesa Adelaide Antici della stessa città ai 29 giugno del 1798 in Recanati. Vissuto sempre nella patria fino all’età di 24 anni. Percettori non ebbe se non per li primi rudimenti, che apprese da pedagoghi, mantenuti espressamente in casa da suo padre. Bensì ebbe l’uso di una ricca biblioteca raccolta dal padre, uomo molto amante delle lettere. In questa biblioteca passò la maggior parte della sua vita, finché, a quanto gli fu permesso dalla salute, distrutta da suoi studi; i quali incominciò indipendentemente dai precettori in età di 10 anni, e continuò poi sempre senza riposo, facendone la sua unica occupazione. Appresa, senza maestro, la lingua greca, si diede interamente agli studi filosofici e vi perseverò per 9 anni: finchè rovinatasi la vista , e obbligato a passare un anno intero (1819) senza leggere, si volse a pensare; e si affezionò naturalmente alla filosofia; alla quale, ed alla bella letteratura che le è congiunta, ha poi quasi esclusivamente atteso fino al presente. Di 24 anni passò in Roma, dove rifiutò la prelatura e le sperante di un rapido avanzamento offertegli dal Cardinal Consalvi, per le vive istanze fatte in suo favore dal consiglier Niebuhr, allora Inviato straordinario della corte di Prussia in Roma. Tornato in patria, di là passò a Bologna. Pubblicò nel corso del 1816 e 1817 varie traduzioni ed articoli originali nello Spettatore, giornale di Milano; alcuni articoli filologici nelle Effemeridi romane del 1822.”
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Giacomo Leopardi cominciò a studiare da sè a 10 anni. In alcune notizie della propria vita comunicate al conte Carlo Pepoli, che gliene chiese, cosi egli scrive:
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«Nato dal conte Monaldo Leopardi di Recanati, città della Marca di Ancona , e dalla Marchesa Adelaide Antici della stessa città ai 29 giugno del 1798 in Recanati. Vissuto sempre nella patria fino all’età di 24 anni. Percettori non ebbe se non per li primi rudimenti, che apprese da pedagoghi, mantenuti espressamente in casa da suo padre. Bensì ebbe l’uso di una ricca biblioteca raccolta dal padre, uomo molto amante delle lettere. In questa biblioteca passò la maggior parte della sua vita, finché, a quanto gli fu permesso dalla salute, distrutta da suoi studi; i quali incominciò indipendentemente dai precettori in età di 10 anni, e continuò poi sempre senza riposo, facendone la sua unica occupazione. Appresa, senza maestro, la lingua greca, si diede interamente agli studi filosofici e vi perseverò per 9 anni: finchè rovinatasi la vista , e obbligato a passare un anno intero (1819) senza leggere, si volse a pensare; e si affezionò naturalmente alla filosofia; alla quale, ed alla bella letteratura che le è congiunta, ha poi quasi esclusivamente atteso fino al presente. Di 24 anni passò in Roma, dove rifiutò la prelatura e le sperante di un rapido avanzamento offertegli dal Cardinal Consalvi, per le vive istanze fatte in suo favore dal consiglier Niebuhr, allora Inviato straordinario della corte di Prussia in Roma. Tornato in patria, di là passò a Bologna. Pubblicò nel corso del 1816 e 1817 varie traduzioni ed articoli originali nello Spettatore, giornale di Milano; alcuni articoli filologici nelle Effemeridi romane del 1822.”