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Ercole Consalvi Brunacci 24 gennaio 2024

Il 24 gennaio 2024, in occasione dei 200 anni dalla morte di Ercole Consalvi Brunacci, si sono svolte le ultime iniziative, oltre alla tre giorni vaticana, programmate da anni, in ricordo del “nostro” grande Personaggio, Segretario di Stato di Pio VII.

Degna di nota è la risposta dell’Arcivescovo Paul Richard Gallagher nell’intervista da lui rilasciata durante la tre giorni vaticana.

Estratto dall’intervista: Alla domanda se, secondo la sua opinione, Consalvi rimase diacono per avere più libertà o per sacrificarsi di più, Gallagher ha risposto che divenne diacono e mai sacerdote solo per rispetto verso il Papa: “Fu cardinale senza entrare negli ordini maggiori, (Consalvi) fece il minimo necessario a livello ecclesiale perché lui nella sua vita voleva agire come uomo di fede, uomo di Chiesa ma nel mondo secolare della politica, della diplomazia. Questa era la sua vocazione e a quell’epoca era considerato normale. Oggi non sarebbe così“.

Ho evidenziato questa risposta, perché tutti noi veniamo tratti in inganno dalla parola “Cardinale“, che ci porta istintivamente ad attribuirne il significato attuale.

Come affermato anche dall’Arcivescovo Gallagher, Ercole Consalvi non fu mai ordinato sacerdote.

Egli rimase sempre un fedele servitore nel rispetto della sua carica di Ministro dello Stato Pontificio, così come da lui stesso affermato nelle sue “Memorie”.

Il 24 gennaio, il Segretario di Stato, Card. Pietro Parolin, ha celebrato nella Chiesa di S. Marcello al Corso, dove riposa da ben 200 anni Ercole Consalvi, una messa in suo suffragio.

Terminata la funzione religiosa, il nostro pensiero è andato a chi nel frattempo ci ha lasciato, ad dott. Marco Quarantotti e al prof. Pietro Lanzetta di Tuscania; al prof. Alessandro Roveri, alla dr.ssa Bianca Riccio ed al giovanissimo prof. Antonello Cesareo, impagabili Relatori nel Convegno del 2007 svoltosi in Campidoglio, in occasione dei 250 anni dalla nascita di Ercole Consalvi. Convegno che fu allora organizzato dal III Comitato Consalviano.

La parola è poi passata al Rettore della Chiesa di San Marcello al Corso, Padre Enrico Casini:

Siamo qui riuniti, davanti alla tomba dove riposa da ben 200 anni Ercole Consalvi accanto al fratello Andrea, per ricordare di nuovo questo illustre personaggio a distanza di un altro secolo.

Ho qui davanti a me la pubblicazione del 1924, nella quale mi colpisce l’enorme partecipazione di personalità, che, un secolo dopo la morte del Consalvi, vollero ricordarne l’opera.

Tra costoro vi furono il Santo Padre Pio XI ed Eugenio Pacelli, il quale verrà eletto Papa il 2 marzo 1939 con il nome di Pio XII.

E’ passato un altro secolo ed il sottoscritto si trova “per un fortunato caso” a continuare l’opera dei due precedenti Rettori di questa Chiesa: Frate Nicola Giannetti, parroco nel 1824 e Padre Alessandro Giuseppe Angelucci, segretario del Comitato del 1924.

Nell’osservare l’opera di Rinaldo Rinaldi, allevo del Canova, all’interno della quale furono tumulati nel 1831 i due fratelli Ercole ed Andrea Consalvi, mi colpisce il forte “amore fraterno” di Ercole Consalvi nei confronti del fratello Andrea, cosa che lo portò a chiedere, con decisione testamentaria, di essere sepolto fisicamente insieme a lui.

Contemporaneamente, però, una irrefrenabile curiosità mi ha spinto ad informarmi sul perché Ercole Consalvi sia stato tumulato in questa chiesa.

Sappiamo infatti che il suo cuore si trova al Pantheon di fronte al grande Raffaello. Perché allora, ci chiediamo, la scelta di questa chiesa come sua ultima e perenne dimora?

Una breve ricerca nei registri parrocchiali ne ha svelato la motivazione.

Qui, in questa chiesa di San Marcello era la tomba della Famiglia Brunacci di Toscanella (oggi Tuscania in provincia di Viterbo). Qui furono sepolti il nonno, il padre ed anche la madre di Ercole ed Andrea.

Nelle sue “Memorie”, Ercole Consalvi spiegò molto bene che lui non apparteneva alla famiglia Consalvi, bensì alla famiglia Brunacci di Toscanella di origini pisane.

“Io nacqui in Roma alli 8 di giugno nel 1757 e fui battezzato col nome di Ercole nella chiesa di S. Lorenzo in Damaso. Io fui il primo di 4 fratelli e una sorella, la quale col terzo fratello morì nelle fascie. I miei genitori furono il marchese Giuseppe Consalvi Romano e la marchesa Claudia Carandini modanese. Il mio avo marchese Gregorio Consalvi non era romano, ma della città di Toscanella. Egli nemmeno era Consalvi, ma Brunacci. La casa Brunacci era una delle più nobili famiglie di Pisa, estinta pochi anni sono in due femmine, ultime di tal famiglia. Da circa un secolo e mezzo uno dei Brunacci di Pisa venne nello Stato Ecclesiastico e si stabilì in Toscanella, e da lui discese l’anzidetto mio avo Gregorio Brunacci, come provano le fedi della sua nascita e quelle dei suoi ascendenti, estratte dai libri parrochiali. Esisteva in Roma la famiglia Consalvi, di condizione distinta, ma non ascritta alla nobiltà romana. L’ultimo di tale famiglia, per nome Ercole, lasciò la sua eredità al suddetto Gregorio Brunacci, con l’obligo di assumere le armi e casato della sua famiglia, come apparisce dal di lui testamento. Così Gregorio Brunacci divenne Gregorio Consalvi. Con l’aumento delli acquistati beni Consalvi, egli venne a stabilirsi in Roma, dove nacque il mio padre Giuseppe.”

Incontestabili ulteriori prove di questa affermazione del Consalvi si trovano nell’atto di battesimo del padre Giuseppe e, successivamente, anche nell’atto di morte del nonno Gregorio.

Nell’atto di battesimo del padre Giuseppe dell’8 aprile 1738 (Chiesa S. Lorenzo in Lucina) si legge testualmente: “(figlio) ex Ill. mo Dominus Joanne Gregorio Consalvi olim Brunacci, filii quondam Francisci Felicis Brunacci, ex Tuscania in Hetruria”.

Nell’atto di morte del nonno Gregorio del 7 luglio 1766 (Chiesa di S. Marcello al Corso) si legge: “Ill.mus Dominus Jo. Gregorius Consalvi, ex Toscanella Viterbi, filius quondam Felix Brunacci

Il 24 gennaio 1824 Ercole Consalvi fu tumulato, in questa chiesa, nella cappella di S. Filippo per essere poi trasferito nel 1831, terminata l’opera del Rinaldi, nell’attuale cappella del SS. Crocifisso.

A questo punto rimane il mistero del perché sia stata scelta, come sua ultima dimora, anni dopo e più precisamente nel 1831, proprio la cappella più rappresentativa di questa Chiesa: la cappella del SS. Crocifisso, davanti al quale, proprio poco tempo fa, si recò a pregare il nostro Santo Padre Francesco.

Vorrei terminare questo mio intervento con un’altra ulteriore ed interessante annotazione, a dimostrazione di una continuità tra le iniziative del I Centenario del 1924 e l’attuale.

Nel leggere i membri del Comitato d’Onore del 1924 si nota la presenza di Mons. Hinsley, Rettore del Collegio Inglese in Roma.

Vi comunico allora che proprio oggi il Collegio Inglese e l’Ambasciata Britannica presso la Santa Sede, nelle persone del Rettore Reverendo Stephen Wang e dell’Ambasciatore Christopher Trott, organizzeranno un altro convegno nella sede del Collegio (purtroppo accessibile a pochi per mancanza di spazio) ed un concerto presso la Basilica di S. Lorenzo in Damaso, in ricordo ed in onore del nostro Ercole Consalvi.

Dopo il contributo del Rettore Padre Enrico Casini, è intervenuto “a braccioDon Michele Salato, parroco della Parrocchia di S. Audeno in Aversa, dove si trova attualmente l’atto di battesimo del famoso musicista e compositore Domenico Cimarosa. Non avendo un suo intervento scritto, rimanderemo il tutto al prossimo Convegno che si terrà in Aversa il 26 ottobre prossimo.

Elisa Debenedetti, Storica dell’Arte, prende la parola con un breve discorso propedeutico alla sua futura relazione al suddetto Convegno in Aversa.

Le importantissime celebrazioni organizzate dagli eredi di Consalvi a 200 anni dalla morte, non solo approfondiscono meglio la natura politico-diplomatica del grande Segretario di Stato (cui si deve tra l’altro l’intensa opera di scavi e restauri, che caratterizza il pontificato di Pio VII e l’instaurazione della prima cattedra di archeologia presso l’Università di Roma), ma aggiungono anche qualcosa di molto importante riguardo all’arte del suo tempo, in particolare riguardo ai privilegi da lui concessi a Canova e a Valadier.

Consalvi si dirigeva sempre a Canova per le trattative con le varie istituzioni, fino a scegliere lo scultore per il recupero delle opere d’arte sequestrate dalla Francia in seguito al trattato di Tolentino nel 1797, impresa alquanto ardua, come testimoniano le lettere, che gli valse  l’epiteto di “Canova conquistatore”: opere che tra l’altro erano state portate in Francia proprio da Giuseppe Valadier per incarico di Pio VI.

Ma anche Valadier era in contatto diretto con il Segretario di Stato, che gli aveva per esempio ordinato un famoso reliquiario a forma di tempietto per Pio VII, reliquiario tutt’ora esistente presso i discendenti di questo Pontefice e destinato a reliquie non meglio precisate.

I rapporti tra Consalvi e Valadier si intensificarono poi sempre più fino a che quest’ultimo venne scelto al momento di tracciare un programma di apparati, nel 1815, in onore dell’Imperatore d’Austria, insieme a Giuseppe Camporese, suo consuocero.

Mentre è indubbio che Canova e Valadier fossero già in rapporto, essendosi per esempio incontrati ad Albano nel 1813, in occasione del restauro del sepolcro degli Orazi e Curiazi, certamente si avvicinarono molto più tra di loro, proprio grazie ad Ercole Consalvi; e il risultato fu che sarà dato proprio al Valadier l’incarico di organizzare la pompa funebre del Canova ai Santi Apostoli con i modelli della statua della Religione e della Tomba di Maria Cristina a Vienna dello scultore.”

A seguire, i Maestri di musica, Fabio Di Lella (flauto) e Marco Colabucci (organo) (al centro nella foto), hanno proposto una riduzione per flauto e organo, delle seguenti due arie di Domenico Cimarosa: “Voi più non siete degno“, dal “Pittor Parigino“; “Ah tu sai se a quel sembiante“. Le due arie sono tratte da un fascicolo presente nel Fondo Consalvi presso l’Archivio di Propaganda Fide.

A finire, un piccolo rinfresco ha allietato la fine della memoria “consalviana” presso la Chiesa di S. Marcello al Corso.

Ma prima è stata scattata una foto di gruppo. Da sinistra: Don Michele Salato, Maurizio Brunacci, Marco Colucci, Fabio Di Lella, Carlo Maria Palmiero, Elisa Debenedetti.

La serata “consalviana“, a questo punto, si è spostata al Collegio Inglese, insieme al Rettore del S. Marcello al Corso, Padre Enrico Casini, ed al mio amico prof. Umberto Calamita, “aiuto essenziale” non essendo il mio inglese all’altezza della situazione.

Il Convegno presso il Collegio Inglese si è svolto in una forma molto ristretta e piacevole.

Gli interventi del Rettore Stephen Wang, dell’Arcivescovo Paul Richard Gallagher, del Direttore dell’H.C. & R.F. del Collegio Inglese, Maurice Whitehead, il quale ha dato importanti consigli nelle ricerche archivistiche sul Consalvi, del “simpaticissimo” prof. John Martin Robinson, della prof.ssa Judith Champ, dei prof.ri Richard Smith, Tim Knox ed Alice Martin, Direttrice della Devonshire Collection at Chatsworth, a cui spero, prima o poi, di poter chiedere le ultime due lettere tra la Duchessa di Devonshire ed il suo grande amico Ercole Consalvi, con intervento finale dell’Ambasciatore Mr. Christopher Trott, hanno fatto da prologo al Concerto_24.01.2024, che si è tenuto presso la Basilica di San Lorenzo in Damaso, diretto dal Maestro Peter Leech.

Naturalmente, speriamo di riuscire ad avere anche gli interventi scritti, rigorosamente in inglese, dei suddetti Relatori.

Con grande sorpresa, nell’esaminare le molte foto, abbiamo “scoperto” il Prof. John Martin Robinson presente presso la Chiesa di S. Marcello.

Pochi giorni dopo, il Gent.mo Prof. JM Robinson, che qui infinitamente ringraziamo, ci ha inviato il suo interessante intervento: The Young Consalvi.

Con il suddetto concerto, organizzato dall’Ambasciata Britannica presso la Santa Sede e dal Venerabile Collegio Inglese, si è conclusa questa prolifica giornata.

Le iniziative in memoria di Ercole Consalvi, come è già stato annunciato precedentemente più volte, continueranno per tutto l’anno 2024, ad iniziare dai due prossimi convegni in Aversa e Tuscania.

Per gli amanti della filatelia comunichiamo che il 19 febbraio prossimo il Vaticano emetterà un francobollo “in memoriam di Ercole Consalvi”.

Non ci è chiaro se si tratti di un singolo francobollo o di un foglio filatelico per collezionisti, come fu proposto dal IV Comitato Consalviano nella lettera del 18.06.2023, inviata al Segretario di Stato Card. Pietro Parolin:

In ultimo, mi permetta di proporre, per la ricorrenza, l’emissione di un foglio filatelico in ricordo di Ercole Consalvi, di Papa Pio VII e di altri importanti personaggi storici di quell’epoca, quali l’Imperatore Napoleone ed il Canova.”

Comunque sia, è molto gratificante per il IV Comitato Consalviano che la Segreteria di Stato Vaticana abbia accolto anche questa proposta filatelica.

FRANCOBOLLO