19 OTTOBRE 2019
VISITA A PALAZZO BRASCHI
AD AMMIRARE ALCUNE OPERE DEL CANOVA
VISITA A PALAZZO BRASCHI
AD AMMIRARE ALCUNE OPERE DEL CANOVA
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Ieri, 19.10.2019, ho pensato di tornare a Palazzo Braschi in occasione della mostra sul Canova. Il caso alle volte gioca dei strani scherzi, ma questa volta molto positivi.
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Arrivato in anticipo di soli 10 minuti, vedendo il portone ancora chiuso, cerco un bar nella piccolissima piazza di S. Pantaleo, dove appunto si trova Palazzo Braschi, la cui parte posteriore fa da cornice alla famosa Piazza Navona. Vedo la Chiesa di S. Pantaleo e mi avvicino, colpito dall'iscrizione in alto dove è scritto che la facciata fu restaurata dai Torlonia. Istintivamente faccio una foto.
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Abbassato lo sguardo sul portone chiuso, cerco gli orari per poter visitare la chiesa. Faccio una foto anche agli orari. Accanto vi è una targa. La leggo e rimango senza parole. Leggo che in questa chiesa è sepolto San Giuseppe Calasanzio.
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Un nome che avevo già letto da qualche parte. Si, il Calasanzio fu il fondatore delle scuole Scolopi, dove avevano studiato i tre fratelli Consalvi, ma, quel nome non mi era nuovo anche per qualche altro motivo. Pochi secondi e la nebbia si schiarisce. Nel 1618 aveva fondato una scuola proprio a Mentana, il paese garibaldino, dove risiedo. Un anno intero aveva vissuto a Mentana, per poi passare a Moricone, e così via.
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Nel frattempo si apre il portone di Palazzo Braschi e, nell'entrare, getto un ultimo sguardo alla Chiesa ed alla piazza, tornando indietro con la mente di due secoli. Qui a Palazzo Braschi Ercole Consalvi era di casa, come lo era dietro al senato a Palazzo Patrizi alla corte della matrona Porzia. In questa piazza arrivava spesso e, avendo egli studiato presso le scuole Scolopi di Urbino e al Nazzareno, sicuramente sarà entrato ogni volta in questa chiesa a pregare davanti alla tomba del Calasanzio.
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Ma entriamo a Palazzo Braschi. Vi sono stato altre volte, ma questa volta ero intenzionato a fare delle foto alle opere del Canova. Speravo di trovare almeno tre sue opere: il busto del Consalvi (trovato!), il busto del Cimarosa (trovato!), la Venere, avente come modella Elena Amati Mastiani Brunacci (trovata solo una foto della statua, che si trova nella Galleria Palatina di Firenze!).
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Fotografo Pio VI e molti altri personaggi, quando, improvvisamente, mi trovo davanti all'autoritratto del pittore Giuseppe Cades, che mi sbrigo a fotografare. Anche lui, come il Calasanzio venne a Mentana, dove dipinse lo stendardo della Confraternita parrocchiale del SS. Sacramento. Altra fortunata coincidenza!
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Continuo nel mio percorso e, trovato il busto del Consalvi, non ho potuto resistere ed ho fatto quello che non ho mai fatto fino ad ora: un selfie. Me ne vergogno un po', ma non sono riuscito a resistere!
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Intanto, in attesa di tornare a Venezia il 30 ottobre per il Consalvi ed il 3 dicembre per il Cimarosa (incontri di programmazione per il Convegno che speriamo di tenere a Venezia nel gennaio del 2024) allego qui di seguito alcune foto che ho scattate ieri a Palazzo Braschi.
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Cliccare su: FOTO OPERE CANOVA A PALAZZO BRASCHI
Ieri, 19.10.2019, ho pensato di tornare a Palazzo Braschi in occasione della mostra sul Canova. Il caso alle volte gioca dei strani scherzi, ma questa volta molto positivi.
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Arrivato in anticipo di soli 10 minuti, vedendo il portone ancora chiuso, cerco un bar nella piccolissima piazza di S. Pantaleo, dove appunto si trova Palazzo Braschi, la cui parte posteriore fa da cornice alla famosa Piazza Navona. Vedo la Chiesa di S. Pantaleo e mi avvicino, colpito dall'iscrizione in alto dove è scritto che la facciata fu restaurata dai Torlonia. Istintivamente faccio una foto.
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Abbassato lo sguardo sul portone chiuso, cerco gli orari per poter visitare la chiesa. Faccio una foto anche agli orari. Accanto vi è una targa. La leggo e rimango senza parole. Leggo che in questa chiesa è sepolto San Giuseppe Calasanzio.
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Un nome che avevo già letto da qualche parte. Si, il Calasanzio fu il fondatore delle scuole Scolopi, dove avevano studiato i tre fratelli Consalvi, ma, quel nome non mi era nuovo anche per qualche altro motivo. Pochi secondi e la nebbia si schiarisce. Nel 1618 aveva fondato una scuola proprio a Mentana, il paese garibaldino, dove risiedo. Un anno intero aveva vissuto a Mentana, per poi passare a Moricone, e così via.
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Nel frattempo si apre il portone di Palazzo Braschi e, nell'entrare, getto un ultimo sguardo alla Chiesa ed alla piazza, tornando indietro con la mente di due secoli. Qui a Palazzo Braschi Ercole Consalvi era di casa, come lo era dietro al senato a Palazzo Patrizi alla corte della matrona Porzia. In questa piazza arrivava spesso e, avendo egli studiato presso le scuole Scolopi di Urbino e al Nazzareno, sicuramente sarà entrato ogni volta in questa chiesa a pregare davanti alla tomba del Calasanzio.
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Ma entriamo a Palazzo Braschi. Vi sono stato altre volte, ma questa volta ero intenzionato a fare delle foto alle opere del Canova. Speravo di trovare almeno tre sue opere: il busto del Consalvi (trovato!), il busto del Cimarosa (trovato!), la Venere, avente come modella Elena Amati Mastiani Brunacci (trovata solo una foto della statua, che si trova nella Galleria Palatina di Firenze!).
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Fotografo Pio VI e molti altri personaggi, quando, improvvisamente, mi trovo davanti all'autoritratto del pittore Giuseppe Cades, che mi sbrigo a fotografare. Anche lui, come il Calasanzio venne a Mentana, dove dipinse lo stendardo della Confraternita parrocchiale del SS. Sacramento. Altra fortunata coincidenza!
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Continuo nel mio percorso e, trovato il busto del Consalvi, non ho potuto resistere ed ho fatto quello che non ho mai fatto fino ad ora: un selfie. Me ne vergogno un po', ma non sono riuscito a resistere!
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Intanto, in attesa di tornare a Venezia il 30 ottobre per il Consalvi ed il 3 dicembre per il Cimarosa (incontri di programmazione per il Convegno che speriamo di tenere a Venezia nel gennaio del 2024) allego qui di seguito alcune foto che ho scattate ieri a Palazzo Braschi.
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