1992
Vincolo archeologico-ambientale
in località “Torretta”
sulla collina dove ora si trova il Parco dei 5 pini”
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Mettiamo a disposizione, per chiunque voglia consultarlo, il vincolo archeologico del 1992, istituito sulla “Collina della Torretta”, detta anche “Parco dei 5 Pini”.
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Sulla detta collina è presente una cisterna di origini romane. Nel 1992 essa fu interessata da un progetto edilizio per la costruzione di un centro commerciale.
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L’Associazione archeologica “Archeoclub sezione di Mentana”, con l’allora Presidente Brunacci Maurizio, chiese l’intervento del Ministero dei Beni Culturali.
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L’appello fu raccolto dall’allora Capo del Gabinetto, dott. Salvatore Italia, il quale, insieme ad altri alti funzionari del Ministero, tra cui il prof. Claudio Strinati, l’8 marzo 1992 venne di persona a Mentana a verificare quanto esposto dall’associazione.
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A maggio l’associazione presentò, ad integrazione dell’esposto, anche una relazione scientifica dell’archeologo Lorenzo Quilici.
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Pochi mesi dopo, il 26 agosto 1992 il Ministro On. Alberto Ronchey (1926-2010) firmò il decreto di vincolo per tutta la collina.
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Decreto che riportiamo qui di seguito:
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Il MINISTRO
per i Beni Culturali e Ambientali
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VISTA la legge 1.6.1939, n. 1089, sulla tutela delle cose di interesse artistico e storico;
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PREMESSO che esistevano in età romana, nei dintorni di Nomentum, numerose ville e relative cisterne delle quali solo alcune localizzate;
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CONSIDERATO che il complesso archeologico situato sopra un poggio in località Torretta nel Comune di Mentana (Roma), costituito da una grande cisterna in calcestruzzo a due piani lunga m.8,50, larga m.4,30 e alta m.6 ca., da un tratto di strada lastricata con basoli calcarei lunga ca. 100 m. e da un terrazzamento costituito da una muraglia di calcestruzzo, costituiva la riserva idrica di una grande villa rustica e residenziale situata sulla collina, che testimonia l’utilizzazione agricola del territorio gravitante su Nomentum, nota agli antichi per la feracità della sua campagna;
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CONSIDERATO che il tratto di strada è identificabile con il tracciato di quella parte dell’antica Via Nomentana che proseguiva oltre Nomentum per raggiungere la Salaria;
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CONSIDERATO che il complesso è di importante interesse archeologico ai sensi della legge 1.6.1939, n. 1089, e si trova nell’ambito degli immobili siti nel Comune di Mentana (Roma) segnati in Catasto al F. 9, part. 45e, part. 1393 (parte);
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CONSIDERATO che la crescente espansione edilizia minaccia l’integrità del complesso archeologico;
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CONSIDERATO che per garantire la piena visibilità e godibilità del complesso, tenuto conto della conformazione del terreno, è necessario stabilire attorno a questo un’adeguata area di rispetto;
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CONSIDERATO che gran parte della zona è destinata a verde pubblico dal PIP del Comune di Mentana;
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RITENUTO che a tale scopo è necessario imporre particolari prescrizioni nei confronti degli immobili siti nel Comune di Mentana (Roma) segnati in Catasto al f. 9 part. 330, 179, 651, 546, 886, 49/a, 884/b, 885, 887, 1519, (parte) e 1472;
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VISTI gli articoli 1, 3 e 21 della legge 1.6.1939, n. 1089;
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DECRETA
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Art. 1
Gli immobili sopra citati, contenenti il complesso sopra descritto, segnato in grigio chiaro nell’allegata planimetria, facente parte integrante del presente decreto, sono dichiarati di importante interesse archeologico, ai sensi della legge 1.6.39, n. 1089, e sono sottoposti a tutte le disposizioni di tutela contenute nella legge stessa.
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Art. 2
Nei confronti della zona di rispetto segnata in grigio scuro nell’allegata planimetria vengono dettate le seguenti prescrizioni:
a) si fa divieto di eseguire costruzioni, strade, impianti e opere, anche a carattere provvisorio, tali da poter alterare la visibilità dei luoghi;
b) si fa divieto di modificare l’aspetto dei luoghi mettendo a dimora colture formate da essenze ad alto fusto o diverse da quelle tradizionali.
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I progetti di qualsiasi opera pubblica o di interesse pubblico dovranno preventivamente essere approvati dalla Soprintendenza Archeologica per il Lazio.
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Il presente decreto sarà notificato in via amministrativa agli interessati come individuati nella relata di notifica e al Comune di Mentana.
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A cura della Soprintendenza Archeologica per il Lazio esso verrà trascritto presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari competente ed avrà efficacia nei confronti di ogni successivo proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo.
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Avverso il presente decreto è ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, secondo le modalità di cui alla legge 6 dicembre 1971, n. 1034, ovvero è ammesso ricorso straordinario al Capo dello Stato, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199, rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione del presente atto.
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Roma, 26 agosto 1992
IL MINISTRO
F.to Ronchey
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(Decreto notificato al Sindaco pro-tempore del Comune di Mentana,
dr. Di Fabio Franco Domenico, il 12.10.1992)
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Riportiamo integralmente anche la relazione fatta dall’archeologo prof. Lorenzo Quilici, grazie alla quale è stata salvata la “Collina della Torretta”:
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Alla dott.ssa M.L. Veloccia Rinaldi
Soprintendente archeologico del Lazio
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Illustre Soprintendente,
nell’ambito degli studi che sto conducendo sulla via Salaria e Nomentana per il prossimo Convegno di Studi Etruschi sulla Sabina, ho svolto dei sopralluoghi a Mentana per esaminare i tratti superstiti della seconda strada ed eventualmente rintracciarne dei nuovi.
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In località Torretta, un poggio che è a 600 m. subito oltre il centro del paese, sulla destra della via per Monterotondo, in zona di piena espansione edilizia, ho riscontrato distruzioni archeologiche che mi affretto a segnalare al suo Ufficio, ove non ne fosse già a conoscenza: dubito infatti che quanti le hanno operate abbiano provveduto a informarla.
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Il sito è noto nella letteratura archeologica per l’esistenza, in sommità del poggio, di un’imponente cisterna romana in calcestruzzo di calcare, con camerata per due piani di altezza: è pubblicata da Th. Ashby, Classical Topography of the Roman Campagna, in Papers of the British School at Rome III, 1906, p. 71, e da C. Pala, Nomentum, Roma 1976, pp. 110.111 n.91.
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Sbancamenti edilizi condotti sul lato occidentale del colle hanno messo in luce e trinciato longitudinalmente, per circa 100 m., una strada lastricata in basoli di calcare, forse la Nomentana stessa, terrazzata sul lato a monte da una muraglia di contenimento in calcestruzzo. Altri sbancamenti per condurre una strada sul lato occidentale dello stesso poggio, hanno demolito un lungo muro di terrazzamento, pure in calcestruzzo, presumibilmente relativo alla recinzione della villa antica che sorgeva con la cisterna in vetta al rilievo. La sommità, anche ornata e resa pittoresca da secolari pini ad ombrello, lavorata oggi ad orto o lasciata incolta, presenta molto materiale di superficie, relativo alle costruzioni romane e medioevali che debbono aver occupato il sito ed i cui avanzi esistono ancora nel sottosuolo.
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I “vecchi” del posto mi hanno accennato al riscontro, avvenuto in passato durante i lavori agricoli, nel sottosuolo proprio a nord della cisterna, di una galleria scavata nel tufo, con loculi nelle pareti del tipo a “catacomba”, ed all’esistenza di un sarcofago di marmo ancora intatto sotto la facciata orientale della stessa cisterna. Tali notizie, trasmessemi da più persone degne di fede in circostanze diverse, per quanto non provate, debbono far intendere una realtà archeologica degna di riscontro.
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Mi è stato riferito anche che l’area è stata recentemente acquisita dal Comune di Mentana per edificarvi un centro commerciale: per le gravi distruzioni attuate e l’importanza che il luogo prospetta, ritengo mio dovere segnalarle.
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Naturalmente, se questa Soprintendenza è già a conoscenza di tali fatti e stia conducendo sul luogo un piano di salvaguardia, questa mia lettera di segnalazione è superflua.
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Distinti saluti
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Roma, 24 maggio 1992
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Lorenzo Quilici