1814
Il Cardinale riprende il suo posto di Segretario di Stato
Nel frattempo, sale sul trono di Francia Luigi Stanislao Saverio di Borbone, fratello di Luigi XVI, che era stato ghigliottinato insieme alla moglie Maria Antonietta d’Austria, con il nome di Luigi XVIII.
E, mentre Luigi XVIII riprendeva possesso della Francia e Napoleone dell’Isola d’Elba, il Cardinale prosegue il viaggio e raggiunge l’ex-Stato Pontificio insieme al Papa, ma poi, torna precipitosamente indietro, rinunciando a rientrare a Roma.
“Raggiunto il Papa in Rimini, lo accompagnai fino a Foligno”.
Non c’era tempo da perdere. Se Napoleone era inaffidabile, tanto più lo erano proprio gli stati cattolici, i quali volevano mantenere lo “status quo”, appropriandosi sia dei territori dell’ex-Stato Pontificio, sia dei tesori portati via da Napoleone.
Anche perché dietro Luigi XVIII vi era sempre il “riciclato” TALLEYRAND, uomo per tutte le stagioni.
Ed in Italia? In aprile, con la caduta di Napoleone, l’AUSTRIA rioccupa Milano e proclama l’annessione della Lombardia e del Veneto all’Impero austriaco. VITTORIO EMANUELE I di Savoia riprende possesso del Piemonte e restaura integralmente l’ancien règime. FERDINANDO di BORBONE ritorna a Napoli.
Il 17 maggio 1814, in Foligno, il Papa richiama il Cardinale di nuovo all’ufficio di Segretario di Stato, lo nomina Legato a later (ovvero Ministro degli Esteri) e lo invia nelle capitali europee, presso le Corti delle Potenze vincitrici.
Il Cardinal Pacca prende a Roma di nuovo il suo posto di Vice, ovvero Pro-segretario.
E’ con grande soddisfazione che il Cardinale, non più prigioniero, appunta nella sua agenda la seguente nota:
“A dì 20 maggio 1814, essendo stato di nuovo fatto Segretario di Stato,…”
Con sole tre parole, “di nuovo fatto”, il Cardinale riassume tutta la sua sofferenza per aver dovuto lasciare questa carica.
Ma non c’era tempo da perdere, come ho scritto prima.
Luigi XVIII era irritato con il Papa per la sua presenza alla cerimonia dell’Incoronazione di Napoleone e questa irritazione poteva dar luogo ad altre conseguenze spiacevoli. Bisognava andare subito a Parigi, rimandando il tanto desiderato ritorno a Roma.
“Ebbi la commissione di andare a Parigi a complimentare il Re e trattare la reintegrazione della S. Sede nei suoi Stati perduti, sia in Parigi, sia altrove, e partii in detto giorno da Foligno, senza andare col Papa a Roma.”
Questo sì che era un sacrificio! Accollarsi mesi e mesi di viaggi e di trattative avrebbe tolto la voglia a chiunque.
A giugno il Cardinale avrebbe compiuti ben 57 anni. Eppure la necessità, il dovere, ma soprattutto la sua ormai ben nota fedeltà alla Santa Sede lo spinsero a non tergiversare oltre ed a prendere di petto i problemi, tanto più che Talleyrand e Metternich non erano certo amici di Roma.
Si osservi che “tour de force”. Il 20 maggio riparte ed il 28 è di nuovo a Parigi, da cui riparte subito per Londra.
“A dì 28 maggio 1814 giunsi a Parigi e complimentai il Re ed avendo trovato partiti per Londra i Sovrani Alleati, partii io pure per detta città.”
Nel frattempo, tre soli giorni prima, era avvenuto un fatto che a prima vista sembrerà marginale, ma che, con il “senno di poi”, risulterà decisivo per una alleanza contro di lui. Fino a quel momento si può dire che il Cardinale aveva un solo nemico personale, il Cardinale Fesch, ma, nel frattempo se ne era aggiunto un altro.
Lo ammette anche Padre Wichterich:
“Abbiamo accennato a questo particolare, apparentemente secondario, perché in seguito tra il Consalvi ed il futuro Papa sorsero degli attriti, da cui ebbe origine una inimicizia personale.”
Solo poco prima della morte del Consalvi tale inimicizia fu superata dal contegno generoso di ambedue”.
Insomma, come avrete capito, stiamo parlando del Cardinale Annibale Della Genga, che succedette a Pio VII nel 1823 con il nome di Leone XII.
Era accaduto che Mons. Della Genga, nominato Nunzio Apostolico Straordinario, viene inviato dal Papa a Parigi per rappresentare la Santa Sede nelle trattative con i Monarchi vincitori.
Mons. Della Genga parte da Cesena per Parigi il 7 maggio.
Nello stesso giorno il Cardinale ed il Papa arrivano proprio a Cesena per continuare insieme fino a Foligno, da dove si dividono: il Papa continua per Roma, mentre il Cardinale torna indietro, come abbiamo detto, e si dirige verso Parigi per raggiungere Mons. Della Genga, il quale, invece, “giunse troppo tardi per poter influire” sui colloqui.
Egli “viaggiò così comodamente, che Consalvi vi giunse solo 3 giorni dopo di lui”.
Naturalmente il Cardinale se ne dolse, molto probabilmente direttamente con lo stesso Della Genga (in altre parole lo rimproverò!), il quale molto probabilmente, anzi sicuramente, non dimenticò mai!
Insomma il Fesh aveva trovato un altro alleato contro il Cardinale. A questi due suoi personali nemici, successivamente, con il “Motu proprio del 1816” il Cardinale centrò l’obiettivo di aggiungerne di altri, tutti gli altri colleghi Cardinali.
Ma non anticipiamo i tempi. Il Cardinale, dopo aver a lungo trattato con Luigi XVIII ed il suo “nuovo” Ministro degli Esteri, ovvero il solito Talleyrand, sbarca in Inghilterra.
Il Segretario di Stato sbarca dunque, a Londra, dove vi rimane per un mese circa, e scopriamo che egli è il primo Cardinale della Chiesa di Roma, dopo ben 250 anni, che si reca tra gli anglicani.
“A dì 2 giugno partii per Londra e vi giunsi il 5 e vi rimasi fino a 5 o 6 di luglio. Ossequiai il Principe Reggente e i Sovrani Alleati, meno l’Imperadore d’Austria, ch’era andato a Vienna, e ritornai a Parigi.
A dì 9 o 10 luglio 1814 giunsi a Parigi e vi stetti quasi un mese e mezzo, aspettandovi le istruzioni per il Congresso di Vienna, che mandai a chiedere a Roma.
A dì 27 o 28 agosto 1814 partii da Parigi per Vienna, passando per Rheims dove stetti due giorni per affetto e gratitudine verso quelli abitanti.
A dì 9 o 10 settembre 1814 giunsi in Vienna per il Congresso e fui alloggiato alla Nunziatura.”
Torna a Roma il 2 luglio del 1815.
Se teniamo quindi conto che il Cardinale lasciò il Papa a Foligno il 20 maggio del 1814 e tornò a Roma il 2 luglio del 1815, dopo il Congresso di Vienna, notiamo che il Cardinale aveva fatto in tempo a festeggiare non solo i 57 ma anche i 58 anni!
Prima di passare al Congresso di Vienna, è bene conoscere qualcosa di più sul viaggio del Cardinale in Inghilterra.
Un viaggio che gli porterà in dote tanti amici ed in particolare l’amicizia di una signora che lo seguirà a Roma e che rimarrà con lui, appunto in “tenera amicizia”, fino alla sua morte, seguendolo dopo pochi mesi (una bellissima storia!).
Si tratta della Duchessa di Dewonshire di cui parleremo più avanti.