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1801, Archivio di Stato di Macerata (assassinio di una Principessa Spagnola)

Dopo anni di ricerche con risultati negativi presso gli Archivi di Stato di Madrid e di Camerino, finalmente abbiamo trovato nell’Archivio di Stato di Macerata ben 8 fascicoli riguardanti il processo agli autori dell’efferato delitto avvenuto nelle Marche nei confronti della Principessa Spagnola.

A breve l’Archivio di Stato di Macerata mi invierà una fotoriproduzione di tutti ed otto i fascicoli, il cui contenuto verrà poi reso pubblico qui di seguito.

Intanto, riporto le informazioni descritte nell’inventario della documentazione proveniente dall’Archivio Storico del Comune di Camerino:

1799, dicembre 13, Foligno
Notifica relativa al furto di una chiave rubata a Venezia ed appartenente alla carrozza della duchessa di S. Pietro;
1799, dicembre 14
Si danno i nominativi degli arrestati colpevoli di aver derubato la principessa di S. Pietro di Spagna.
1799, dicembre 15, Camerino
Rapporto del magistrato di Camerino a Antonio De Cavallar relativo al furto subìto dalla principessa di San Pietro.
1799, dicembre 15, Camerino
Il Governatore chiede ai priori di essere informato dell’accaduto nella strada romana e degli arrestati.
1799, dicembre 18, Ancona
Il De Cavallar trasmette al magistrato di Camerino il suo interessamento per l’incidente della duchessa di San Pietro.
1799, dicembre 22, Macerata
La reggenza ordina l’arresto degli assassini della duchessa di San Pietro.
1799, dicembre 23, Camerino
Il Governatore di Camerino si accolla l’onere del processo contro gli assassini della duchessa di San Pietro.
1800, gennaio 13, Camerino
Il Governatore attesta ai priori di non aver tralasciato il processo contro gli assassini della duchessa di S. Pietro.

In questi capitoli vengono riportati i nomi degli assassini (Leonardo Ferratti, ascolano; Carlo Baroncelli, forlivese; Bernardino Latini, spoletino; Gaetano Calapiglia, siciliano; Ermenegildo Ascani, anconitano, Gaetano Sideri, romano ed il loro capo Luigi Poerio, calabrese) del fatto avvenuto lungo la Strada Romana, in un tratto detto “il ponte di Cerreto”, presso Serravalle, a danno della “Duchessa di S. Pietro Grande di Spagna di Prima Classe“.

Ricordo che eravamo venuti a conoscenza dell’assassinio della Principessa Spagnola grazie alle memorie di Mastro Titta, nella quali egli raccontò anche della presenza di Ercole Consalvi, appena eletto Segretario di Stato da Pio VII, al momento in cui Mastro Titta rese esecutive le sentenze capitali nei confronti degli assassini della Principessa Spagnola.

Purtroppo, sembra che in questi fascicoli non sia riportato il nome della Principessa Spagnola assassinata.

Avendo ricevuto le fotoriproduzioni dei suddetti fascicoli dall’Archivio di Stato di Macerata, abbiamo potuto constatare che non vi è il nome della Principessa e che ella fu uccisa il 14 dicembre 1799, non il giorno della Befana del 1 gennaio 1801, come raccontato da Mastro Titta.

E che quindi i colpevoli, arrestati, ebbero un lungo processo, prima di venir giustiziati il 27 gennaio 1801 da Mastro Titta, appositamente arrivato da Roma.

Qui di seguito le trascrizioni dei documenti ricevuti dall’Archivio di Stato di Macerata.

27 gennaio 1801

Esecuzione capitale a Camerino di quattro ladri

Tempo fa trovai nelle memorie di Giovanni Battista Bugatti (Senigallia, 6.3.1779 – Roma, 18.6.1869), detto Mastro Titta, “er Boja de Roma”, un cenno sul Segretario di Stato Ercole Consalvi, giunto a Camerino per assistere all’esecuzione di alcuni condannati: “Insieme ai Diplomatici ed all’Ambasciatore di Spagna erano pur giunti a Camerino una quantità di Signori e grandi Personaggi romani, fra i quali Sua Eminenza il Cardinale, Segretario di Stato.”

Esecuzione avvenuta il 27 gennaio 1801.

Notai subito che vi era qualcosa di strano in queste sue memorie, quando lessi questa sua affermazione “A tale oltraggio brutale, la signora che aveva forse per un istante subito il fascino di quella passione frenetica, ...”. Sembrano memorie romanzate da altri.

Comunque, in queste memorie, egli afferma che “la notte della Befana“, ovvero il 6 gennaio 1801, il Capo dei briganti, Luigi Puerio, aveva tentato di violentare e poi aveva ucciso una “Principessa spagnola, sposa di un addetto all’ambasciata di Sua Maestà Cattolica presso la Santa Sede.

In base a queste affermazioni, abbiamo fatto molte ricerche, arrivando a contattare anche l’Archivio di Stato di Madrid, ma non abbiamo trovato nulla!

Solo recentemente abbiamo finalmente trovato dei fascicoli con lettere, relazioni ed anche un rapporto, nell’Archivio di Stato di Macerata, riguardanti i fatti avvenuti sulla Grassazione della Principessa Spagnola di San Pietro, Grande di Spagna di Prima Classe e sull’Assassinio della Duchessa di San Pietro.

Riporto qui di seguito la trascrizione di detti fascicoli, sperando che ci aiutino a capire se la Principessa di San Pietro e la Duchessa di San Pietro fossero due persone diverse o la stessa persona. Inoltre, come si vedrà, il fatto non è avvenuto il 6 gennaio 1801, giorno della Befana.

Archivio di Stato di Macerata

Fascicolo n. 1

1799, Decembre 13, Foligno

Notifica relativa al furto di una chiave rubata a Venezia,

appartenente alla carrozza della Duchessa di S. Pietro.

Foligno 13 Dicembre nella Porta di S. Giorgio

Notifico che questa Chiave femmina è stata rubata a Venezia e con quella mi fu rubato.

Questa contra chiave secreta è del mio Carrozziere, e la notte che si fermassimo al Ponte della Trave, il Carrozziere ubriaco dormiva nella Carrozza, gli si domandò le Chiavi, ed egli diede queste due, allora accortisi i Servitori, dissero le altre Chiavi, ed allora diede il vero mazzo nostro.

Attesto quanto sopra.

Signora Duchessa di S. Pietro

Io Luigi Putti fui testimonio quanto sopra.

Io Franco Emerano Hainle fui testimonio quanto sopra.

Di più io attesto che la moneta qui acclusa fu da me riconosciuta, che era indosso alli stessi assalitori.

Luigi Putti

Il 13 dicembre 1799, quindi, la Duchessa di S. Pietro era ancora viva.

Qui vi sono, però, due incongruenze:

a) si parla di assalitori;

b) Luigi Putti, come vedremo in seguito, è uno dei Deputati di Camerino e non di Foligno.

Archivio di Stato di Macerata

Fascicolo n. 2

1799, Decembre 14, Camerino

Si danno i nominativi degli arrestati

colpevoli di aver derubato la Principessa di S. Pietro di Spagna.

Ma, il giorno dopo, accadde che:

Nella mattina del dì 14 dicembre 1799 si presentarono ai Sig.ri Deputati di Camerino, residenti in Serravalle pel servizio della Truppa Austriaca, diversi forestieri in due Legni per le Poste, che domandarono aiuto ai detti Deputati per la cagione, che nella Strada Romana, chiamata il Ponte di Cerreto, erano stati assassinati da dieci in dodici, e forse più persone.

Furono accolti i detti forestieri dalla sopradetta Deputazione, come voleva l’Ospitalità ed il dovere.

Fu suonata Campana a Martello, e si radunarono delle Persone, che accompagnate dal Sig. deputato Luigi Putti, fu data la caccia, e dopo travagli e fatiche non indifferenti, con del vivo fuoco furono presi, ed arrestati i qui sotto notati delinquenti:

Leonardo Ferratti Ascolano = Gaetano Calapiglia Siciliano

Carlo Baroncelli Forlivese = Ermenegildo Ascani Anconitano

Bernardino Latini spoletino = Gaetano Sideri Romano

Ricercati i suddetti delinquenti gli furono trovate le susseguenti Robbe, e Generi appartenenti a Sua Eccellenza la Principessa di S. Pietro Grande di Spagna di Prima Classe, alla presenza dell’Ill.mo Sig. Capitano Pasquali al Servizio Imperiale nel Reggimento Thurn, del Sig. Sante Baroni, del Sig. Putti, e Felice Antonio Cardella di Serravalle.

Sovrane d’Oro numero trenta

Monete di Parma numero sedici

Pezzi duri di Spagna numero centosessantacinque

Mezzi scudi numero trentadue

Una moneta di Genova

Sei lire di Parma

Due orologi, uno d’Oro e l’altro d’Argento di Repetizione

Un taccuino, ed un Uffizio della Madonna

Alcuni Pani di cioccolata

Un cucchiaino d’Argento

Una Pezza di Tela fina di Panno di Lino

Una Libra di Polvere da caccia, ed un corno con polvere

Una chiavetta d’Oro da Scrigno con Fiocco d’oro.

E per confessione di sua Eccellenza la Principessa, e Sig. Segretario e Famiglia, manca quantità d’Oro e d’Argento, Repetizioni d’Oro, ed un piccolo fagottino di Brillanti, come ancora una Borsa verde di Seta con sessanta tra Bavaresi e Pezzi duri, e più una Borsa con trenta Pezzi duri appartenenti ai Famigli. Alle sue donne tre Pezzi duri con tre Anelli, e due paja Orecchini similmente d’Oro.

(Scritto così, sembra che la Principessa ed il suo Segretario riferissero un elenco di cose mancanti e quindi rubate. Ma come è possibile, se la Principessa fu uccisa?)

I suddetti delinquenti hanno confessato in presenza dei nominati di sopra, e specialmente all’Illmo Sig. Capitano Pasquali che se fossero stati accompagnati dai Dragoni Austriaci, come è succeduto per lo passato, avrebbero ammazzate i suddetti Dragoni, come avevano avuto ordine dal loro Capo Luigi Poerio calabrese.

L’inventario fatto della suddetta Robba appartenente all’Ecc.ma Signora Duchessa di S. Pietro Grande di Spagna di Prima Classe è stato fatto alla Sua presenza, e mia, e nelle Sue mani è stato consegnato quanto sopra … come ordinò il Capitano del Cesareo Regimento Thurn.

Don Ignazio Zucchi Segretario

Pasquali Capitano del Cesareo Regio regimento Thurn

Luigi Putti

Sante Baroni

Archivio di Stato di Macerata

Fascicolo n. 3

1799, Decembre 15, Camerino

Il Governatore chiede ai Priori di essere informato

dell’accaduto nella strada romana e degli arrestati.

Ill.mi Signori Priori Colendissimi

Ho saputo non con mezzo loro, ma col mezzo di estranee persone, che dei presunti rei della Crassazione succeduta ieri nella Strada Romana, si ritrovino nelle mie carceri.

Ogni ragione vuole ch’io sia fatto inteso di tutto, per poterne dare gli opportuni discarichi, e per poter procedere a forma di ragione.

Le Signorie Vostre pertanto mi faranno la grazia di rimettermi subito col mezzo del Latore, o di chi credono, quanto esiste relativamente ad un tale affare, per ogni buon fine che la giustizia esige.

Chi è quanto leggio loro nell’atto, che mi soffermi delle Signorie Vostre Ill.me.

Camerino dalla Residenza

15 dicembre 1799

Ill.mo Servitore Vostro

P. Martucci …

Alli Ill.mi Priori di Camerino

Archivio di Stato di Macerata

Fascicolo n. 4

1799, Decembre 15, Camerino

Rapporto del Magistrato di Camerino

al Commissario Imperiale Regio Civile Antonio De Cavallar

Rapporto Ministeriale del Magistrato di Camerino

a Sua Eccellenza il Signor Antonio De Cavallar, Commissario Imperiale Regio Civile,

ed a Sua Eccellenza il Signor Barone Fraelich … Maresciallo al Servizio di Sua Maestà Imperiale.

Ieri mattina (14.12.1799) alle ore … decima e mezza giunse a Serravalle da Loreto

Sua Eccellenza la Signora Duchessa di San Pietro, Grande di Spagna di Prima Classe,

in due carrozze condotte colla diligenza delle Poste, equipaggiata da un suo Segretario, due cameriere, tre servi ed un Corriere che precedeva la detta carrozza.

Fece capo all’abitazione dei due Deputati signori Luigi Putti e Sante Baroni,

che questo Publico di Camerino …… di Serravalle per il buon servizio delle Truppe Austriaco che passano lungo la via Flaminia, rappresentando ad essi di essere stata assassinata (????) e svaligiata, in un certo sito detto il Ponte di Cerrato, lontano circa un miglio e mezzo da Serravalle.

I detti Deputati, senza perdere un momento di tempo, dettero conto al Magistrato di Camerino dell’accaduto, il quale ecc ecc.

Il Putti, uno dei suddetti Deputati, che in prevenzione aveva fatta sonare la campana a martello … , ed armò circa venti uomini, ecc ecc.

Il Sig. Pasquali, Capitano del Cesareo Reggimento Thurn che s’incontrò a passare per Serravalle, ordinò che .. ecc ecc.

Arrestati altri due da un certo Paolo Loreti ecc ecc.

Questa mattina poi sono stati i detti Rei tradotti in questa città, e sonosi dal Magistrato suddetto, cui erano stati, diretti dal sig. Capitano Pasquali, fatti consegnare alle Carceri del Governo.

In questo momento si ha notizia essere stato arrestato il Capo dei medesimi Rei, Luigi Poerio Calabrese, dagli uomini della villa di Capogna, ed altri due correi in un sito detto i Casali da alcuni contadini ai quali era precorsa la voce dell’accaduto.

Luoghi fra loro disparati, e lontani da Serravalle, il primo circa due miglia, e l’altro un miglio e mezzo, e si sta attendendo che anch’essi siano tradotti in Camerino.

Camerino, 15 decembre 1799

Luigi Putti

Archivio di Stato di Macerata

Fascicolo n. 5

1799, Decembre 18, Camerino

Il De Cavallar trasmette al magistrato di Camerino

il suo interessamento per l’incidente della duchessa di San Pietro.

Al Cesareo Regimento Provinciale Magistrato di Camerino

n. 1743

Ill.mi Signori

Per i Fogli delle Signorie S. Vostre, ho inteso che assassinio stato commesso a danno della Duchessa di San Pietro dentro i limiti della loro giurisdizione.

La notizia non mi poteva essere più sensibile, ed è per questo, che aggiungendo forti stimoli all’interessamento, che hanno Elleno preso per la giustizia, ecciti il di loro zelo per l’arresto degli altri rei, che non sono ancor caduti in potere della pubblica forza.

Frattanto faranno compilare tutt’accaduto, e contro i Rei medesimi il più rigoroso Processo, il quale ultimato, lo trasmetteranno immediatamente alla Reggenza di Macerata insieme coi detenuti, per esser poi colà giudicati a norma dell’istruzioni, che io darò alla Reggenza medesima.

Sono intanto consensi di vera stima della Signorie S. Vostre

Antonio De Cavallar

Archivio di Stato di Macerata

Fascicolo n. 6

1799, Decembre 22, Macerata

La reggenza ordina l’arresto degli assassini della Duchessa di San Pietro.

Ill.mi Signori

Questa Imperiale Reggenza non può non lodare lo Zelo che le SS.V. si danno, affinché si arrestino tutti gli assassini della Signora Duchessa di S. Pietro.

Siccome non manca di animarle a proseguire con impegno le diligenze incominciate; così le significa, che ha la medesima ascoltato con sommo piacere l’arresto fatto di altri tre di essi.

Siamo con stima Delle SS.V.

Macerata 22 Dicembre 1799

Annibale Cav. Parisani

Raffaele Pacini

Filippo Conte …

Eugenio Cav. Savini

Camerino

Li Signori Priori

Archivio di Stato di Macerata

Fascicolo n. 7

1799, Decembre 23, Camerino

Il Governatore di Camerino si accolla l’onere

del processo contro gli assassini della Duchessa di San Pietro.

Ill.mi Signori

Come esige lo stretto obbligo del mio incarico non ho io mancato di far intraprendere il necessario processo contro i costituiti per l’assassinio commesso in questa mia giurisdizione a danno della Signora Duchessa di San Pietro.

Posto, che il numero non piccolo dei detenuti avrà permesso di terminarlo, io mi farò un dovere di dare esecuzione agli Ordini dei Signori Superiori.

Soni intanto con tutta la Stima delle Signorie Vostre

Camerino dalla Residenza

20 Dicembre 1799

Agli Ill.mi Sig. Priori

Archivio di Stato di Macerata

Fascicolo n. 8

1800, Gennaro 13, Camerino

Il Governatore attesta ai Priori

di non aver tralasciato il processo contro gli assassini della duchessa di S. Pietro.

Ill.mi Signori

Non ho io tralasciato d’insistere con tutto il maggiore impegno alla confezione del processo contro i detenuti a cagione del noto assassinio commesso alla Signora Duchessa di San Pietro.

Trattandosi di affare giudiziario credo di esserne io solo responsabile: però non ho mancato, e non mancherò di tenere aggiornato S.E. il Sig. Commissario civile di quanto occorre sul medesimo.

Tanto in replica al loro foglio di questa mattina, e sono con vera Stima delle Signorie Vostre

Camerino dalla Residenza

13 Gennaro 1800

Ill.mo Aff.mo Servitore

D. Martucci …

Ai Signori Priori

COMMENTO FINALE

In sintesi, le memorie di Mastro Titta sono state molto utili per averci dato altre informazioni su Ercole Consalvi Brunacci, il quale, nominato Segretario di Stato l’11.08.1800, dopo pochi mesi si recò a Camerino per assistere alla pena capitale di quattro dei “suddetti rei”.

Esse sono molto utili anche per ricordarci che nell’allora Stato Pontificio non si scherzava con le condanne capitali.

Riguardo, invece, al fatto avvenuto contro la Principessa Spagnola, i suddetti documenti, ricevuti dall’Archivio di Stato di Macerata, non chiariscono se la Principessa sia stata assassinata o se la parola “assassinio” avesse in quel contesto il semplice significato di “violenza”.

E’ evidente che chi ha elaborato le memorie di Mastro Titta non si è posto questo problema e gli abbia dato il significato letterale a lui più congeniale.

Fortunatamente Wikipedia ci viene in aiuto e conferma i nostri dubbi:

“Dal 22 marzo 1796 al 17 agosto 1864 Mastro Titta annotò sul suo taccuino 516 nomi di giustiziati, dal quale, nel 1891, l’Editore Perino prese spunto per pubblicare, a dispense, le memorie del carnefice in chiave romanzata dal titolo “Mastro Titta, il boia di Roma: Memorie di un carnefice scritte da lui stesso”. Si ritiene che lo scrittore fosse Ernesto Mezzabotta (Foligno, 1852 – Roma, 15 luglio 1901), ma ufficialmente l’autore restò sconosciuto.”