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1798, Proclamazione della Repubblica Romana

15 MARZO 1798
PROCLAMAZIONE DELLA REPUBBLICA ROMANA
Due giorni dopo, cioè il 15 marzo, che era il giorno anniversario della creazione del Papa, si cambiò la scena. Un pugno di sudditi ribelli proclamò, in unione coi Francesi, la cessazione del Governo Pontificio e lo stabilimento della Republica Romana.
Ne fu portata dal Gen. Cervoni la notizia al Papa, che la ricevé con quella religione e fermezza d’animo, che formavano il suo gran carattere. Pochi giorni dopo egli fu condotto via da Roma dalla forza francese e situato in Siena, dove fu ritenuto poco tempo, perché si considerò che fosse troppo vicino a Roma e troppo libero, benché realmente lo fosse assai poco.
Fu perciò trasferito alla Certosa di Firenze, situata in una solitudine a tre miglia di distanza dalla città e, dopo avervi passati molti mesi nella più stretta e noiosa e incomoda detenzione, pieno di infermità e d’anni fu trasportato a Besanzone in Francia; e siccome l’avvicinamento dei Russi per le vittorie da essi riportate in quel tempo fece temere che potesse essere da essi liberato, fu ordinato che si trasferisse a Digione, ma, obligato dall’aumento delle sue infermità a trattenersi alquanto in Valenza del Delfinato, fu collocato in quella fortezza, dove ai 29 di agosto del 1799 terminò con una gloriosa morte la gloriosa sua vita dopo 24 anni e mezzo di pontificato, superando in tale durata tutti i suoi predecessori da S. Pietro in poi.
E, mentre il Cardinale era prigioniero in Castel S. Angelo, cos’altro accadeva in Roma?
La sera dello stesso giorno (della proclamazione della Repubblica Romana) vi fu in S. Pietro un solenne Te Deum in onore della Repubblica. Vi presero parte, contro la loro volontà, 15 o 16 Cardinali.”, così ci racconta il Wichterich.
I Francesi ricevettero il permesso di saccheggiare i tesori d’arte. I Palazzi del Papa, in prima linea il Quirinale ed il Vaticano, furono spogliati, come le chiese, dei loro tesori. Basti un solo esempio: le autorità militari vendettero l’artistico e ricco soffitto della Chiesa dell’Ara Coeli ad un ebreo, che lo fuse per recuperarne l’oro. I palazzi e le case dei ricchi furono spogliate degli oggeti artistici.
“Il Quirinale era abitato dai Consoli della nuova Repubblica Romana.”
Sinceramente non è che io mi senta tanto contento di questi saccheggi. Eppure nei libri di scuola la “Rivoluzione francese” mi dava un’altra sensazione! E’ un dato di fatto che qui abbiamo un esercito “liberatore” che si comporta da esercito di “occupazione”!
Ho la netta impressione che il “Sacco di Roma” di Carlo V del 1527, non fu “nulla” in confronto di questo perpetrato dai Francesi.