1772
SOCIO DELL’ACCADEMIA DEGLI ARCADI
Rovistando tra i quaderni di scuola del Cardinale ne ho potuto dedurre che Ercole Consalvi era, comunque, un bel “secchione”!
Quindicenne, mentre ancora si trovava nel Seminario di Frascati, egli viene eletto Socio dell’Accademia degli Arcadi col nome di “Floridante Erminiano”. I verbali dell’Accademia provano che, divenuto Cardinale, continuerà a partecipare alle sedute accademiche. Ad esempio nel 1800, 1804, 1805, 1816, 1819 e anche nel 1820.
Ci è pervenuta una poesia (A9) scritta dal Cardinale quindicenne, nella quale si rivelavano segni già definiti del suo carattere, come diceva Mons. Mariano Ugolini, Prefetto (1924) dell’Archivio Segreto del Vaticano.
“Vediamo trasparire l’iniziale sviluppo del genio di colui che fu poi il Cardinale Consalvi: in essi noi vediamo l’aquilotto, che, sentendosi già in forza, tentava i suoi voli sovra i campi del Bello nella poesia, come poi nella musica, Finché spiccava risoluto il volo nell’aere spazioso del diritto, delle scienze e della diplomazia.”
Aspettan, sollo,
Me onor, gloria, ricchezze, al bell’oprare
Sprone e conforto disiabile. Certo
E’ questo il fato mio; questa è la tela,
Che tra le man del ciel per me s’intesse.
Fantasie di un quindicenne, ma del resto tutti i Personaggi divenuti famosi hanno nella loro fanciullezza preso ad esempio chi li ha preceduti: Alessandro sperava di diventare il nuovo Achille, e … Napoleone … il nuovo Alessandro.
Nella primavera del 1774, però, Ercole si ammalò gravemente.
“Nel collegio di Frascati io ebbi una malattia mortale, che interruppe per qualche mese non senza mio danno i miei studii. Io fui chiamato a Roma e collocato dal mio tutore nella casa materna per ristabilirmi, e poi ritornai al collegio. Ebbi quella malattia nella primavera del 1774. Nel trovarmi in Roma per la convalescenza, come ho detto, mi incontrai alla epoca della morte di Clemente XIV (A10) e al principio del Conclave, in cui fu eletto Pio VI (A11).
“Io fui chiamato a Roma e collocato dal mio tutore nella casa materna per ristabilirmi”. Ecco un’altra prova, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che Claudia Carandini faceva pienamente il suo dovere di madre!“Ordinò” subito al Tutore di farlo uscire dal Collegio e portarlo nel suo palazzo.
Questa volta il Cardinale Negroni, dopo la drammatica situazione vissuta precedentemente con l’altro figlio, si è sicuramente sbrigato ad eseguire “l’invito” di Claudia. Più avanti, al momento in cui il Cardinale ricorderà la madre, affermerà che fu “ottima madre!”. Come dargli torto?
Riguardo alla “malattia mortale” di cui parla il Cardinale, non dimentichiamo che in quel tempo qualsiasi malattia era definita mortale. Una polmonite o broncopolmonite portava facilmente alla tomba. Questa volta invece, grazie alla cura del dottore ed alle amorevoli cure della madre, la tomba aspetterà per ben altri 40 anni.
A Toscanella nel frattempo muore il 13 ottobre 1775, a 71 anni, Don Girolamo Brunacci, fratello naturale di Gregorio Consalvi, nonno del Cardinale, il quale non aveva cambiato il suo cognome in Consalvi. Due fratelli naturali con cognomi diversi.
Ora della famiglia di Gregorio rimanevano solo Ercole, Andrea e la loro madre Claudia.