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IL MONUMENTO AL PANTHEON DI ROMA
IL MONUMENTO AL PANTHEON DI ROMA
IN MEMORIA DEL CARDINALE
Inizierò questo viaggio sulle tracce del mio illustre Avo proprio come l’ho iniziato io tanti anni fa: al Pantheon (A1).
In fondo alla sala, alla destra della tomba di Raffaello Sanzio, appoggiato alla parete vi è un Monumento in memoria del Cardinale, sul quale è posto un suo busto, scolpito dal celebre scultore Bertel Thorwaldsen su iniziativa dei suoi amici, e, nel suo interno, è stato incastonato il suo cuore.
Vi è una iscrizione che lo conferma:
HERCULI CONSALVI S.R.E. CARD. S. MARIAE AD MARTIRES CUIUS COR CONDITUM EST HOCCE PIETATIS MONUMENTUM AMICI TANTI VIRI POSERUNT MDCCCXXIIII.
“Cuius Cor”, ovvero il suo cuore!
Ricordo, come fosse oggi, quanto grande fu la mia sorpresa e l’emozione quando scoprii questo monumento scolpito in memoria del mio Avo, posizionato nel Pantheon di Roma, addirittura tra la tomba di Raffaello e quelle dei Reali di Casa Savoia. Vi ero entrato decine e decine di volte e non me ne ero mai accorto!
Alla piacevole sensazione di grande ammirazione e soddisfazione, si aggiunse però la perplessità nello scoprire che nello stesso monumento era stato incastonato il “cuore” del Cardinale. Mi sembrava una ben “macabra” usanza!
In effetti, se si vuole comprendere e seguire meglio gli avvenimenti storici, soprattutto quando si ha la pretesa di voler fare ricerche storiche, ci si dovrebbe staccare dal presente ed immedesimarsi nel passato, accettando senza criticare gli usi e costumi del tempo.
Per cui, prima di iniziare questo mio viaggio, che andrà dal 1757 al 1824, mi farò aiutare dal Silvagni, per comprendere meglio l’epoca che andrò a trattare.
Riguardo, invece, al monumento del Cardinale che si trova nel Pantheon, riprenderò l’argomento più avanti, nel capitolo “post mortem”, dove tratterò più dettagliatamente questa iniziativa degli amici del Cardinale, grazie alla quale ora il mio antenato riposa tra i “grandi” del Pantheon di Roma.
I resti mortali del Cardinale, invece, sono sepolti nella Chiesa di S. Marcello al Corso, poco distante dal Pantheon, dove, appena si entra troviamo sul pavimento una “lunetta” con la scritta “SILENZI”, famiglia di mecenati, titolari di studi di pittura, che risiedevano in via Margutta ed oggi scomparsi. La stessa lunetta, nel 1824, l’anno della morte del Cardinale, indicava ancora la tomba della famiglia dei “CONSALVI”.
Grazie all’interessamento dei frati, residenti nell’attiguo convento, ho potuto visitare il piano sottostante il pavimento. La tomba, dove sono stati sepolti il nonno, i genitori ed i fratelli del Cardinale, è stata murata e quindi resa inaccessibile. La sorellina più piccola e la nonna, invece, sono state sepolte a Tuscania, mentre il fratello Andrea è stato tumulato nello stesso sarcofago dove si trova anche il Cardinale, nella cappella a destra dell’altare principale, così come aveva desiderato e lasciato scritto nel suo testamento.