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2007 – Articoli sui Convegni di Roma e Tuscania

10 settembre 2007
Massimo De Franchi scrive su Toscanella.it

              Il Tempo.it, il sito internet del quotidiano IL TEMPO
      
Una lapide a Tuscania in onore dell’illustre concittadino di Giancarlo Guerra

Si inaugura questo pomeriggio, alle 17,30, con un convegno all’interno della Sala della Protomoteca del Campidoglio, la due giorni dedicata al 250° anniversario della nascita del Cardinale Ercole Brunacci Consalvi. Organizzato dal III Comitato Consalviano, associazione di cui fanno parte, tra l’altro, il segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, e il rettore dell’Università della Tuscia, Marco Mancini, coordinati da uno degli eredi Maurizio Brunacci. Il programma delle iniziative prevede per domani un secondo appuntamento, questa volta a Tuscania, dove alle 11 è prevista l’inaugurazione di una lapide celebrativa che verrà posizionata sulla facciata del Palazzo Fornai (ex-Brunacci). Esponente di quel partito dei moderati che, dopo la bufera napoleonica, era favorevole al dialogo con le potenze straniere e sosteneva le riforme introdotte dai Francesi, contrapponendosi agli zelanti, ovvero ai fautori del più rigoroso ripristino delle antiche istituzioni, il Cardinale Consalvi Brunacci è a ragione considerato il più abile diplomatico italiano del primo Ottocento, ai tempi in cui la diplomazia europea era dominata da personaggi del livello di Metternich e Talleyrand. Promulgatore in campo amministrativo di numerose riforme tese ad ammodernare lo Stato, non dimenticò mai la sua città natale, facendovi più volte ritorno, nonostante l’avversione del vescovo locale fervido zelante. A lui si deve il restauro, nel 1818, del tetto e delle mura della Basilica di San Pietro a Tuscania. Un suo monumento funebre è conservato a Roma all’interno del Pantheon. G. G.

Venerdì 8 giugno 2007

AVVENIRE on-line
9 giugno 2007

Roma ricorda il cardinale Consalvi
Ieri sera in Campidoglio incontro sul segretario di Stato vaticano nel 250° della nascita

di Fabrizio Mastrofini

Roma. I 250 anni dalla nascita del cardinale Ercole Consalvi, avvenuta proprio l’8 giugno 1757, sono stati ricordati ieri a Roma con una solenne commemorazione nella sala della Protomoteca del Campidoglio, alla presenza di storici, studiosi, giornalisti. E con la partecipazione del cardinale Tarcisio Bertone, attuale Segretario di Stato vaticano, che ha elogiato l’opera del suo predecessore, in un’epoca assai delicata per la vita della Chiesa nel mondo. Ercole Consalvi fu Segretario di Stato a due riprese, sotto il Pontificato di Pio VII: la prima volta dal 1800 al 1806 e la seconda volta dal 1814 al 1823. Nel corso della rievocazione è stato sottolineata l’abilità politica e diplomatica di questo cardinale, non sacerdote né vescovo, secondo una prassi che apriva una carica così alta ai laici delle famiglie nobili romane. Nei primi anni dell’Ottocento fu fautore del Concordato con Napoleone Bonaparte, chiudendo l’era della Rivoluzione francese. Nonostante ciò, dopo l’invasione francese dello Stato Pontificio venne esiliato e nel 1814, dopo la definitiva fine di Napoleone, ritornò alla carica di Segretario di Stato. Al Congresso di Vienna ottenne la ricostituzione dello Stato della Chiesa e negli anni seguenti si adoperò per i concordati con i principali stati europei, tra cui l’allora Regno di Sardegna. In politica interna riprese gli sforzi di riforma abolendo i privilegi della nobiltà, promulgando un nuovo codice civile e penale, riorganizzando l’educazione e le finanze, promuovendo le arti.

La Gazzetta del mezzogiorno on the web
9 giugno 2007

Il Cardinal Consalvi

Bertone è stato avvicinato stasera dai giornalisti durante una cerimonia di commemorazione, in Campidoglio, dei 250 anni dalla nascita del card.Ercole Consalvi, un nome sconosciuto ai più, ma personaggio estremamente importante nella storia della Chiesa: da cardinale laico (mai divenne sacerdote) fu il grande elettore di Pio VII nel 1800, divenendo poi il suo segretario di Stato e in tale ruolo seppe tener testa a «quel grandissimo dittatore – ha detto l’attuale numero due vaticano – che era Napoleone».
Anzi, da Napoleone, Consalvi,con la sua abilità diplomatica, riuscì a farsi restituite una quantità incredibile di opere d’arte trafugate in Italia e persino il prezioso archivio del Sant’Uffizio.

Radio vaticana
9/06/2007 15.40.34

Il cardinale Bertone ricorda il cardinale Consalvi, segretario di Stato di Pio VII

Ieri pomeriggio, il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone è intervenuto in Campidoglio alla commemorazione del cardinale Ercole Consalvi – segretario di Stato di Pio VII – in occasione del 250.mo anniversario dalla nascita. Ricordato dagli storici come grande diplomatico e fine politico, Consalvi è vissuto nel difficile periodo in cui Roma era occupata dalle truppe francesi. A lui si deve, nel 1801, il Concordato con Napoleone e, al Congresso di Vienna, la restituzione alla Santa Sede dei territori di cui era stata privata. Tiziana Campisi ha chiesto al cardinale Bertone cosa ha lasciato alla storia la figura di Ercole Consalvi:
"Il mio grande predecessore è vissuto in tempi difficilissimi, di fronte a quel dittatore che era Napoleone, che voleva assoggettare la Chiesa e che ha imprigionato due Papi, Pio VI e Pio VII. Sappiamo bene, però, che la Chiesa è guidata dal Signore e vince e supera anche le potenze avverse, le potenze umane. Ed Ettore Consalvi è stato un grande segretario di Stato, un grande negoziatore con Napoleone, anche se non ha ottenuto quello che pensava e Napoleone lo ha costretto a certe condizioni, al famoso concordato del 1801. Consalvi è riuscito però a porre delle clausole abbastanza interessanti, che poi Napoleone ha osservato. Poi, dopo la caduta di Napoleone, Consalvi ha negoziato al Congresso di Vienna la restituzione di quasi tutte le proprietà della Santa Sede. Io penso anche al ritorno delle opere d’arte rubate da Napoleone in tutta Italia. Quando ero arcivescovo di Vercelli ho visto una relazione del vescovo di allora, del 1799. Napoleone ha rubato ben 17 capolavori del ‘500 piemontese, che poi sono stati restituiti. Ricordo anche la restituzione del grande archivio del Santo Uffizio, anche se lo si ebbe molto impoverito e danneggiato. L’archivio del Santo Uffizio, che è un archivio importantissimo, parte dal 1542 ed ha delle documentazioni e delle notizie importantissime per i ricercatori di oggi."

omni@tuscania
giugno-luglio 2007

Cardinal Consalvi,
una lapide per il 250° della nascita
Venerdì 8 giugno, alla presenza del segretario di Stato vaticano, cardinal Tarcisio Bertone, e del cardinal Ivan Dias, prefetto di Propaganda Fide, di numerosi storici, studiosi e giornalistisi si è svolto a Roma in Campidoglio, nella sala della Protomoteca, un convegno in memoria del cardinal Ercole Consalvi.
Il giorno successivo, a Tuscania, alla presenza del presidente della Provincia, Alessandro Mazzoli, e del sindaco, Alessandro Cappelli, la ricorrenza del 250° anniversario della sua nascita è stata ricordata con l’inaugurazione di una lapide commemorativa posta su palazzo Fornai, già Brunacci.
La manifestazione è stata ideata e curata dal III Comitato Consalviano promosso da uno degli eredi, Maurizio Brunacci.
Un comitato destinato ad essere sciolto nel momento in cui verranno perseguite le finalità per le quali si è costituito.
Al contrario, come lo stesso sindaco Cappelli ha invitato a fare, sarebbe più che mai necessario che si arrivasse alla costituzione di un’apposita associazione in modo da non disperdere l’enorme patrimonio storico e culturale che la figura del cardinal Consalvi Brunacci rappresenta per Tuscania dove, anche se non dovesse esserci nato, vi ha sicuramente a lungo soggiornato essendo la famiglia originaria proprio di qui.
Allora, o un centro studi permanente, o un premio internazionale legato perché no all’attività diplomatica in genere (e un enorme aiuto potrebbe venire dalla Università Popolare della Tuscia che ogni due anni organizza una manifestazione simile dedicata ai Prefetti), o qualche altra iniziativa (finanziabile con fondi pubblici) destinata a valorizzare la figura dell’insigne diplomatico e, al contempo, ancora perché no, riempire le camere dei nostri alberghi.
Giancarlo Guerra
10 settembre 2007
Massimo De Franchi scrive su Toscanella.it