Dopo aver trovato che gli antenati dei Brunacci di Montenovo (oggi Ostra Vetere nelle Marche) provenivano da Peccioli in provincia di Pisa, grazie ad una sentenza del 1438 trovammo anche che a Peccioli fu Podestà un certo DOMENICHINO BRUNACCI DI FIRENZE di Ser Asino.
Avevamo "ipotizzato" che "Ser Asino" fosse un errore di traduzione della sentenza oppure un errore del relatore della sentenza stessa e che quindi semplicemente si facesse riferimento ai Brunacci fiorentini di Ponte Asine, come si legge nella ricerca del 1991 di Michel Popoff che visse da studente per un certo periodo a Firenze.
Nel "Répertoires d’héraldique italienne di Michel Popoff, Paris 1991. Florence 1302-1700, si legge che a Firenze nel 1602 risiedevano i Brunacci dal Ponte Asine: "F.18: Brunacci dal Ponte Asine 1602" e che il loro stemma era: "De gueules au crabe (granchio) d’argent accompagné en chef et en pointe d’une étoile d’or."
La ricerca si è subito rivolta verso i Brunacci di Ponte Asine, difficilissimo però da individuare.
Invece, grazie all’aiuto della Dr.ssa Paola Ircari, ora conosciamo la Chiesa di riferimento dei Brunacci con lo stemma del "Granchio, avente una stella in alto ed una in basso, il cui ultimo discendente, avv. Berto Brunacci, che ho conosciuto personalmente, è deceduto qualche anno fa.
Infatti la Dr.ssa Paola Ircari, che qui ringraziamo anche da parte del prof. Alberto Fiorani di Ostra Vetere, mi ha inviato un’altra mail con dei stemmi dei Brunacci, che già conosciamo, ma, importantissimo, con il nome della Chiesa di appartenenza.
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Per vedere gli stemmi, cliccare su:
STEMMI INVIATI DALLA DR.SSA PAOLA IRCARI
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Come possiamo vedere, lo stemma dei Brunacci con il "granchio" si riferisce ad una sepoltura avvenuta in San Pier Maggiore, che fu, purtroppo demolita nel 1784 su ordine del Granduca Pietro Leopoldo.
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Ora che ci penso, però, si tratta di un Brunacci che fu sepolto in questa Chiesa. Non è detto che questa Chiesa sia proprio la zona di origine dei Brunacci con lo stemma del "granchio" e, quindi, di quel Domenichino, Podestà di Peccioli. Per ora, diamolo per scontato con "riserva"!
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Nella mail, che la Dr.ssa Paola Ircari mi ha inviato, vi sono notizie su altri Brunacci, oltre al Domenichino di Firenze. che avevano vissuto a Peccioli.
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Tra questi "altri Brunacci", leggo che si ripete il nome "Antonio". Noi sappiamo che il capostipide dei Brunacci di Ostra Vetere fu il Cav. Antonio Brunacci. Anche questa è una interessante traccia da seguire.
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Brunacci, dall’Archivio di Stato di Pisa
Il fondo Fiumi e Fossi contiene gli estimi per la tassazione dei proprietari di Pisa e del contado.
Fondo Fiumi e Fossi, n. 1538 (anno 1427) – Comune di Peccioli. Purtroppo i cognomi non sono ricordati e non è possibile associare ai Brunacci un qualsiasi proprietario.
Al Comune di Ghizzano, al f. 6r però si trova Antonio di Michele vocato Antonio di Brunaccio da Ghizzano. Dichiara casa a Ghizzano, terra al Poggio a Leccio, terra a Ulivi Moretti, terra a Valle a Leccio, prato nella Villa a Leccio. Antonio ha 70 anni, la moglie Caterina 45, la figlia Margherita 9.
Fiumi e Fossi 2145 (anno 1543) – Comune di Peccioli
f. 37r prete Giulio di Bernardino di Antonio di Iacopo Brunachi da Peccioli dichiara una casa nel castello per suo uso; e un terzo di podere non diviso con Nicolò e Antonio di Iacopo "mia zii" al piano de’ Cerri (confina con Filetto e fiume del Roglio)
f. 64r Nicolò di Antonio di Iacopo Brunachi da Peccioli dichiara una casa con bottega con masserizie da fabbro non divise con prete Bastiano mio fratello e parte con Giulio (di Bernardino) mio nipote e Vettorio suo fratello [ è la terra al Piano de’ Cerri]; altra terra è ricordata a Campo Ricorso un pezzo è per dote di Pulissena di Bernardino mia nipote; altra terra si trova a Racosa e a Nova.
Fiumi e Fossi 2146 (1560)
Sono tra i cittadini pisani (non vuol dire che fossero originari di Pisa, ma che avevano la cittadinanza)
f. 281r e ss. Troviamo le poste di Niccolò d’Antonio Brunacchi, passate poi a nome del figlio Rinieri e poi ai figli di questo Ottavio e Bastiano di Rinieri che in un’aggiunta del 1575 dicono che il padre era morto.
Ricordano nell’estimo una casa con bottega a uso di fabbro nel castello nel terziere di S. Andrea; un terzo di casa e stalla e sua appartenenze per il lavoratore e un podere fatto di più pezzi di terra non diviso con prete Bastiano e prete Giulio. Altre terre sono al Roglio e Filetto e quelle descritte sono tutte confinanti; poi al Piano dei Cerri e a Bucalle, a Bovalico, a Nuova, al Bachino; più in aggiunta è ricordata una parte di casa nel castello in luogo detto alla Castellaccia.
Fiumi e Fossi 2657 (1622) I Brunacci non figurano più tra i proprietari di terre. Hanno lasciato il paese."
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Nel leggere queste notizie sui Brunacci di Peccioli inviatemi dalla Dr.ssa Paola Ircari, mi ha colpito in particolare il nome OTTAVIO del 1575, perchè trovai un "Ottavio" di Firenze che andò in visita ai Brunacci di Toscanella (Viterbo) nel 1633: “l’Ill.mo sig. Ottavio Brunacci di Firenze, venne a Tuscania il 15 gennaio 1633 per far da padrino a Girolami Giannotti, figlio di Emilio Giannotti e Proserpina Danzetta. Un discendente di questo ”Ottavio" di Peccioli?
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La ricerca continua! E comunque, grazie alla Dr.ssa Paola Ircari, abbiamo fatto un altro passo avnti nella ricerca del "nostro" Cav. Antonio di Peccioli, capostipide dei Brunacci di Ostra Vetere.
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Peccato che Peccioli sia così distante! Vedrò comunque di farci un salto questa estate, magari insieme ad … Alberto Fiorani di Ostra Vetere!
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