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COLOSSEO Amphitheatrum Flavium

IL COLOSSEO
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Quamdiu stabit Colyseus stabit et Roma;
cum cadet Colyseus cadet et Roma;
cum cadet Roma cadet et mundus

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Finché esisterà il Colosseo, esisterà anche Roma;
quando cadrà il Colosseo, cadrà anche Roma;
quando cadrà Roma, cadrà anche il mondo
Visto che in questo periodo si scrive molto sui giornali dell’interesse del Ministero dei Beni Culturali di far ricostruire l’Arena del Colosseo, speriamo che al momento dell’inaugurazione dell’arena, il Ministero si ricordi che se il Colosseo è stato salvato, finendolo di dissotterrare e fortificandolo con uno sperone ancora oggi ben visibile, lo si deve soltanto all’opera meritoria del Segretario di Stato di Pio VII, Ercole Consalvi, di cui nel 2024 ricorreranno i 200 anni dalla sua morte.

Come testimonianza diretta di quanto detto finora, è riportata integralmente qui di seguito la relazione fatta dagli architetti Giuseppe Palazzi, Giuseppe Camporese e Raffaele Stern (ho trovato la tomba dei fratelli Stern nella Chiesa in piazza Lucina, in via del Corso.) sulla situazione statica del Colosseo.
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R.mo Padre,
Lo scopo della Santità Vostra, e del pregato Zelante Porporato nel secondare questa interessante impresa, non è stato il volo di giovare alla Scienza Architettonica, all’Antiquaria Erudizione, e diciam pure, al publico Vantaggio per il desiderio, che naturalmente si ecciterà in facoltosi Esteri delle più colte Nazioni di recarsi ad ammirare ciò che un tempo dovess’essere, massimo nelle Parti tutt’ora occultate, quel meraviglioso ed ammirabile Edifizio da veruno de’ più classici Antiquari per anche fedelmente rappresentato, ma soprattutto per determinarsi ad un efficace sostegno alla succennata Parte pericolante, in atri tempi purtroppo proposto, come sentesi, ma giammai effettuato, come quello, che quanto poteva riguardarsi in passato, prima cioè della nuova prenotata Mossa, in aspetto di prudente Cautela, dobbiamo considerarlo in oggi della più stretta, ed interessante necessità.
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Impostando però soprattutto il preparativo della Calce e della Pozzolana, come ancora di avervi in vista il Nola (?), o altro miglior Partito per tutto il Legname occorrente alla formazione delle alte Pontale a tal’uopo necessarie, ci ha spronato a questi umilissimi e rimarchevoli Rilievi.
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Noi non ignoriamo, R.mo Padre, quanto l’attual situazione della …. potesse ammetter Progetti di qualunque tenue Spesa. D’altronte per l’addotto motivo riguardante il nostro assunto, e la nostra Riputazione, come ancora per non incorrer la taccia di mal’accorti, se mai, che a Dio nol voglia, accadesse il preveduto Sinistro, dicai ancorchè nulla succedesse, dovressimmo ormai attribuirlo piuttosto a miracolo, che ad altro motivo, vivissimamente supplichiamo la Signoria Vostra a crederci stimolati da fondatissimo timore, affin di prevenirne le orribili consequenze, che risultar ne potessero.
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Anzi, se in quell’istante alcuni pezzi di Volta, o altri Ruderi sieno rovinati, e seguito unicamente verso il Monte Celio, o sia alla Destra del principale Ingresso del Colosseo: appunto in quella Metà, ove nulla è sterrato.
Non c’è la data di questa relazione, ma tenendo presente che gli architetti parlano dell’allora Segretario di Stato, si presume che essa sia stata inviata nel periodo in cui Napoleone pretese le dimissioni del Cardinale da Segretario di Stato.
Gran parte del porticato al piano terreno era ormai interrata dai detriti accumulatisi nei secoli, e gli archi erano utilizzati anche come deposito di letame.
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Nel 1808 Roma subì l’occupazione francese, e l’anno successivo Napoleone dichiarò la fine del potere temporale della Chiesa Cattolica Romana. Il Papa fu arrestato e rimase prigioniero in Francia sino al 1814. Secondo un progetto dei francesi, il Colosseo doveva far parte di un enorme parco archeologico comprendente tutto il centro di Roma.
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Nel 1814 l’autorità papale fu restaurata; l’amministrazione temporanea affidò a Luigi Maria Valadier, figlio del più famoso Giuseppe, un’indagine sugli ipogei, prima che l’arena fosse nuovamente ricoperta nel 1814. Allora si giudicò necessario rinforzare le estremità dell’anello esterno: nel 1820, sotto Pio VII, lo Stern costruì lo sperone in laterizi sul lato NO (lato Celio).”
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Lo Stern, che faceva parte della “Commissione” creata dal Cardinale Segretario di Stato, prima della caduta del Governo Pontificio, finisce il lavoro con la messa in opera dello “sperone” (che sorregge il Colosseo e che ancora oggi si può osservare) nel 1820, quando Ercole Consalvi è di nuovo Segretario di Stato.