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Assunta non finisce di stupire!

Assunta non finisce di stupire!
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Grazie al Corriere della Sera, che ha messo il suo archivio cartaceo online dal 1876 in poi, ho avuto la sorpresa di ritrovare Assunta Brunacci, sorella della più famosa “Medea“, ovvero Lucia Brunacci, seconda modella del pittore tedesco Anselm Feuerbach, a Milano.
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L’articolo è del 5 novembre 1905. e si intitola:
Un giovane Conte bergamasco arrestato a Milano
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Grande Assunta!
Rimasta vedova, così è scritto in questo articolo, Assunta non interrompe la sua “carriera” di truffatrice.
Morto il marito, continua a girare per l’Italia con la sua figlia Annunziata.
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Una figlia sicuramente molto bella e, quindi, utile, molto utile, per attirare Conti, ed altri nobili, nelle sue trame.
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Leggiamo:
Ieri mattina, dagli agenti della squadre in borghese di P.S. veniva arrestato a Milano il Conte Angelo Medonago-Albani d’anni 22 di Bergamo.
Egli era colpito da mandato di cattura dall’autorità giudiziaria di Bergamo.
L’arresto del giovane Conte avvenne alle ore 7 nella di lui abitazione al quarto piano di via Vincenzo Monti n. 50.
Gli furono sequestrati indosso orologio e catena d’oro e lire 17,65.
Il giovanotto occupava un appartamentino di quattro camere, cedutogli dalla Signora Assunta Brunacci, vedova Tassotti, che lo teneva in affitto; ma i mobili non sono di proprietà della Signora, ma di chi aveva fatto a questa l’affittanza.
Una figliola della Brunacci, a nome Annunziata, di anni 21, pare dovesse sposare il Medolago Albani.
Questi però sarebbe stato in trattative di matrimonio con una ricca signorina americana residente a Milano.
Trattative che andarono in fumo, allorché la Signorina, recatasi a Bergamo, apprese che il giovanotto non era figlio del Conte Stanislao – come egli aveva fatto credere – ma di altra Famiglia Medolago-Albani.
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L’articolo continua citando varie truffe che lo pseudo-Conte aveva consumato.
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Siamo nel 1905 e sappiamo che Assunta morrà nel 1919.
Sicuramente passerà altri 14 anni molto, ma molto interessanti!
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ANTEFATTO: Assunta Brunacci

Finalmente trovo, sempre nell’archivio del Corriere della Sera, un altro articolo, risalente al 5 ottobre 1887, quando il marito di Assunta, Giuseppe Tassotti era ancora in vita.

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Questo articolo chiarisce molti punti ancora sconosciuti sul sodalizio tra Assunta ed il Tassotti.

Leggiamo:

“IL ROMANZO DI UN LADRO E DI UN MARESCIALLO DI QUESTURA

Ieri, in piazza San Carlo ai Catinari fu arrestato il famigerato ladro Giuseppe Tassotti, di anni 49, romano, precettato fin dal 1852 dal Governo Pontificio.

Era ricercato dalla nostra polizia fin dal 1879.

Il Tribunale di Genova lo aveva lo aveva condannato a 5 anni per furto qualificato.

Insieme al Tassotti fu arrestata la ganza Assunta Brunacci di anni 32, romana.

Nascosti nelle trecce, le si rinvennero un biglietto di lire mille della Banca Romana e un paio di orecchini con perle e brillanti.

In casa gli furono sequestrati alcuni oggetti, del valore di circa 5000 lire.

In tasca gli furono sequestrate delle polizze del Monte di Pietà per 800 lire, e 1200 lire in biglietti, oltre ad oggetti preziosi.

Coll’arresto del Tassotti sparisce dalla scena uno dei più abili ed audaci borsaioli.

Sotto il Governo Pontificio, il Tassotti era uno specialista dei borseggi durante le processioni.

Cessate le processioni in Roma, ha preso il largo e si è dato ad altre imprese: lo prova la condanna di Genova.

La sua audacia è dimostrata dall’aver fatto ritorno in Roma, dove era conosciuto per le sue antiche prodezze.

Il Tassotti sie era cambiato nome: si faceva chiamare Bentivoglio.

Alla cattura di lui ha contribuito il maresciallo Di Donato, della squadre volante, il quale, in questi giorni, aveva veduto il Tassotti e l’aveva pedinato.

Un’altra versione pretende che il maresciallo Di Donato fosse già stato amante, non riamato, della Brunacci, e che avendo costui creduto riconoscerla, in strada mentre era con il ganzo, la chiamò per nome. Essa si voltò: di qui l’arresto del Tassotti.”