(1856-1918)
Assunta, sorella più piccola di Lucia, la “Medea” del pittore Anselm Feuerbach,
e Giuseppe Felice Tassotti (1838), detto Peppe della Scorreggia
Assunta
Maddalena/Carolina
n. 18.07.1856
b. 22.7.1856 † 20.1.1918
Giuseppe Felice Tassotti
nato il 18 o 26.02.1838
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Assunta nasce nella Parrocchia di S.Giacomo in Augusta (libro terzo dei battezzati, pag. 151).
Muore a 62 anni in v.le Regina Elena.
Viene sepolta al Verano il 21.1.1918 nella tomba “Tassotti/Forti”, riquadro 22, n. 15, vecchio reparto.
Assunta e Felice Tassotti ebbero 3 figli: Angelo, Enrichetta ed Annunziata.
Giuseppe del fu Angelo Tassotti, nasce a Roma nella parrocchia di S. Rocco.
Fu “padrino” di Battesimo di Ettore Brunacci, il fratello, più piccolo di 4 anni, di Assunta.
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Arsenio Lupin in gonnella ante-litteram, così si è improvvisamente presentata ai miei occhi Assunta Brunacci.
Convinto di aver trovato nell’Archivio di Stato, in via Galla Placidia, una sentenza della causa civile intentata da Assunta contro Propaganda Fide, con mia grande sorpresa, scopro di avere, invece, davanti agli occhi una sentenza penale.
Una sentenza penale contro Assunta Brunacci ed il suo “allora convivente” Tassotti Giuseppe Felice, detto Peppe della Scorreggia (con la “S” maiuscola e con due “r”) per resistenza a pubblico ufficiale e per “truffa”, in cui risulta che Assunta fu arrestata il 3.10.1887 e rilasciata il 18 successivo.
(Leggo che Assunta viveva in via Tagli 18, mentre il Tassotti viveva in via Tasso 118, int. 16, pal. B. Inoltre che suo fratello Angelo risultava avere 34 anni ed abitava in via delle Finanze 2, mentre sua sorella Lucia, la famosa “Medea”, risultava abitare in via Paolina 2, pal. 3).
A parte il buffo soprannome del Tassotti, fin troppo chiaro, pensavo che si trattasse di semplici truffe di due “poveracci”. Invece, più leggevo e più mi rendevo conto che si trattava di truffe a livello internazionale, in particolare a danno di gioiellieri.
Mi accorgo che Assunta, essendo nata nel 1856, aveva incominciato la sua “particolare carriera” nel 1874 a soli 18 anni. Insomma era “la pecora nera” della sua Famiglia!
E chi era Giuseppe Felice Tassotti? Giuseppe aveva 18 anni più di lei e nel 1860, a 22 anni, fu “padrino” di battesimo di Ettore, fratello più piccolo di Assunta. Nel 1874 Assunta fuggirà da casa all’età di 18 anni per seguire il Tassotti, che per di più era sposato.
Leggo una affermazione del fratello Angelo, il quale dichiara che Assunta era scappata di casa e che conviveva con il Tassotti Giuseppe, già sposato e di 18 anni più anziano di lei. Angelo dichiara anche che Assunta e Giuseppe avevano tre figli, i quali (nel 1887, anno della dichiarazione) avevano: 12 anni Enrichetta, 10 Angelo e 5 anni e mezzo la più piccola Annunziata.
Quindi, quando Assunta era scappata di casa, era già incinta!
Così Giuseppe Tassotti, proprietario di un negozio, lascia la moglie Maria Spagnoli, da cui non aveva avuto figli e va a convivere con Assunta, solo che, non si sa come e perché, iniziano una vivere una “vita” tutta particolare.
Leggo che il loro raggio d’azione era abbastanza ampio: non solo in Roma, ma anche in altre parti d’Italia e persino all’estero. Assunta e Giuseppe andavano spesso in Francia, a Nizza, a Marsiglia ed a Mentone.
Al ritorno da uno di questi viaggi, tentarono una truffa a Genova ai danni di un gioielliere, ma qui furono presi ed arrestati.
Nel fascicolo vi è una bella lista di reati a loro carico, ma sembra che il Tassotti avesse un ottimo avvocato che, regolarmente, riusciva a farlo uscire di prigione.
Naturalmente, come usciva, ricominciava tranquillamente la sua vita “avventurosa”. Sempre insieme alla sua compagna.
Credo proprio che ne verrebbe un bel racconto se si potesse ricopiare tutto il materiale che ho trovato (al n. 40.320, anno 1888, sentenze civili e penali).
Proviamo ad immaginare questa giovane ed attraente ragazza, vestita con quei bei vestitini della Belle Epoque, che, con un ombrellino per ripararsi dal sole, si presenta davanti alla vetrina di un gioielliere ed indica al suo compagno ciò che gli piacerebbe avere.
Entrano, comprano e, dopo un po’, il gioielliere si accorge di essere stato truffato. L’abbiamo visto in tanti film, solo che … Assunta e Giuseppe lo facevano d’avvero!
Leggo, sempre nel verbale redatto dall’ispettore di polizia, che Assunta ed il Tassotti vivevano in un appartamento di lusso! Al momento della sentenza, Assunta risultava essere residente in via Cola di Rienzo, Palazzo Cordoni
A proposito, il suo convivente in questa sentenza penale del 6 dicembre 1888 viene condannato in totale a 10 mesi di reclusione per 3 capi di imputazione, mentre lei viene assolta. Ho trovato anche il certificato di nascita di Assunta, richiesto dal tribunale.
Assunta muore nel 1918.
Chissà se oggi vi siano a Roma ancora loro discendenti e se conoscano le “gesta” di questi loro “simpatici” antenati. Del resto, se uno viene soprannominato “Peppe della Scorreggia”, non può non essere simpatico!
Immaginate Gigi Proietti nella parte di Peppe della Scorreggia!
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Oggi, 9 settembre 2010, ho trovato all’Archivio di Stato un documento della causa che Assunta (come gli altri suoi fratelli) intentò nel 1890 contro Propaganda Fide. Esso si trova nel faldone del notaio Offredi, anno 1824, perché il suo avvocato Gustavo Riccio chiese al Giudice Emanuele Lomonaco di ordinare che venisse depositato il testamento olografo del Cardinale presso la Cancelleria del Tribunale. Della schedula testamentaria fu, però, eseguita una copia che rimase agli atti dell’Archivio notarile e che io ho constatato essere ancora lì. (30 Notai, Notaio Offredi, uff. 8, vol. 529).
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Oggi, 9 settembre 2010, ho trovato all’Archivio di Stato un documento della causa che Assunta (come gli altri suoi fratelli) intentò nel 1890 contro Propaganda Fide. Esso si trova nel faldone del notaio Offredi, anno 1824, perché il suo avvocato Gustavo Riccio chiese al Giudice Emanuele Lomonaco di ordinare che venisse depositato il testamento olografo del Cardinale presso la Cancelleria del Tribunale. Della schedula testamentaria fu, però, eseguita una copia che rimase agli atti dell’Archivio notarile e che io ho constatato essere ancora lì. (30 Notai, Notaio Offredi, uff. 8, vol. 529).