27 gennaio 1801
Il Governo Pontificio e Mastro TITTA
Pochi giorni dopo la morte del compositore Domenico Cimarosa, il Cardinale si reca nelle Marche ad assistere ad una sentenza capitale.
Se nel 1796 non avevamo le prove del coinvolgimento del “potente” Assessore Militare Mons. Ercole Consalvi con la “carriera” di Mastro Titta, nel 1801, però, il Cardinale, ora anche Segretario di Stato, assiste personalmente ad una sua esecuzione.
Il 27 gennaio 1801, in pieno inverno, il Cardinale va a Camerino nelle Marche con Alte Autorità pontificie e spagnole per assistere all’esecuzione di quattro malfattori che avevano ucciso una Principessa spagnola, moglie di un diplomatico spagnolo presso la Santa Sede.
L’incarico per questa esecuzione viene dato dal Governo Pontificio al “boia” di Roma: Mastro Titta.
E’ lo stesso Mastro Titta che racconta della sua felicità per aver potuto mostrare la sua bravura a così tanti ed autorevoli personaggi.
“Insieme ai diplomatici ed all’ambasciatore di Spagna erano pur giunti a Camerino una quantità di signori e grandi personaggi romani, fra i quali Sua Eminenza il Cardinale, Segretario di Stato.”
Vediamo a cosa ha assistito il nostro Cardinale. Anzi, sentiamolo da Mastro Titta in persona. Purtroppo non è stato possibile trovare il nome di questa Principessa spagnola né presso l’Amasciata di Spagna, né nel registro dei defunti della Chiesa spagnola, né presso l’Archivio di Stato di Camerino.
Mastro Titta racconta che l’omicidio è avvenuto la “notte della befana” del 1801.