Pubblicazione: 26/01/2014
Ultima modifica: 29/04/2022
A CAUSA DELLA PESTE DEL 1348
Sappiamo che a causa della peste del 1348 e della professione, essendo ricchi mercanti, le Famiglie Brunacci fiorentine si dispersero in tutta italia ed anche all’estero, soprattutto nelle Fiandre, in Francia ed in Spagna. Più tardi, scoperto il Nuovo Mondo, portarono le loro mercanzie direttamente nei porti spagnoli.
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Il ramo che più si arricchì fu quello pisano che troviamo, sin dalla prima ondata di peste a Firenze, nel viterbese.
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Già nel 1348 troviamo Brunaccio Brunacci a Viterbo, dove istituisce nella chiesa di S.Angelo in Spatha di Viterbo la propria Cappella, sotto il titolo di S.Alberto (perg. 1241 S.Angelo).
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Successivamente con un Breve del 26 giugno 1441, ovvero un documento posteriore al sopracitato di ben 93 anni, il Pontefice Eugenio IV ordina che la casa di Brunaccio da Pisa sia attribuita al Capitolo di S.Angelo in Viterbo (perg. 1538 S.Angelo).
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Altra prova è la tomba di Aloysius Nicolai de Brunaccis Pisanus Civis, anno 1433 (come si leggeva sulla lapide della sua tomba, oggi scomparsa a causa del bombardamento alleato nella seconda guerra mondiale), sepolto appunto nell’anno 1433 nella sua tomba gentilizia nella Chiesa di S. Sisto a Viterbo.
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Non essendoci, però, registri parrocchiali in quel periodo, non siamo in grado di trovare l’esatta successione dei discendenti di Brunaccio Brunacci di Pisa e di Luigi Brunacci anch’esso di Pisa.
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Naturalmente, esistono sicuramente da qualche parte gli atti catastali e notarili. Dobbiamo, però, affidarci al caso, cioè aspettare che qualcuno che li trovi per caso, ce lo comunichi. Infatti, essi sono molto difficili da trovare, dovuto anche al fatto che la scrittura dei notai dell’epoca è molto difficile da decifrare. Feci molti anni fa un tentativo, ma ci dovetti rinunciare. Ci vogliono degli esperti.
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Comunque, partendo da Giovanni Andrea, cioè dal primo Brunacci che arrivò a Tuscania nel 1530 circa, l’albero genealogico è stato perfettamente ricostruito sino ai nostri giorni.
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Solo per quanto riguarda la presenza a Tuscania degli ultimi Brunacci, mi sono limitato a registrare velocemente qualche nominativo.
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L’invio che mi ha fatto Marco Quarantotti di tre (3) certificati di morte di questi ultimi Brunacci, mi ha dato un po’ da pensare. Praticamente le discendenze maschili si sono interrotte soprattutto perchè vi sono stati due Brunacci, Giovanni ed il nipote Carlo, che, pur essendo deceduti in tarda età, non si sono sposati, come non si è sposata Rosa, la sorella di Carlo. Chissà perchè non si sono sposati! Sicuramente non avevano problemi economici. Erano forse malati?
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CERTIFICATI DI MORTE DEGLI ULTIMI BRUNACCI RESIDENTI A TUSCANIA
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Vedrò in seguito di trovare una risposta.
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Intanto riporto qui di seguito la traccia, già inserita in questo sito, di cui mi servirò per trovare una risposta a quanto sopra:
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STATO DELLE ANIME DI PIAZZA S. MARCO
Nello Stato delle Anime della Parrocchia dei SS. Marco, e Silvestro della Città di Toscanella dell’Anno 1815, si legge che Pietro Paolo Brunacci di Toscanella di 84 anni, abita in Via Montascide con la moglie Francesca, originaria di Visso, di anni 66, ed i figli Giovanni (35) Liberato (32), Maddalena (39), M.a Anna (25), Tommaso (41). Questo è sposato con M.a Anna da Orvieto (30) ed hanno dei figli: Carlo (10), nato ad Orvieto, Rosa (5), Francesca (3) e Luigi (7). Nel registro si specifica che sono Signori, pertanto la colonna relativa alla professione, non è compilata.
L’anno successivo (Stato delle Anime della Parrocchia de SS. Marco, e Silvestro della Città di Toscanella fatto nella Pasqua dell’Anno 1816) si ripetono gli stessi nomi. Più approssimativi sono i documenti seguenti: non riportano la via, la professione ed i nomi dei famigliari, ma solo il numero. Nello Toscanella – Stato delle Anime della Cura dei SS. Marco, e Silvestro fatto nei giorni precedenti alla solennità della Pasqua 1817, si conferma che la famiglia di Pietro Paolo Brunacci è sottoposta alla medesima parrocchia e conta 11 anime di cui 5 maschi e 6 femmine. Nel frattempo due maschi di casa Brunacci sono morti, e tra questi sicuramente Pietro Paolo: lo Stato delle Anime della Cura de’ SS. Marco, e Silvestro della Città di Toscanella – 1818 parla del solo Tommaso Brunacci, residente nella parrocchia, con una famiglia composta di 9 anime, di cui 3 maschi e 6 femmine. Uno dei fratelli di Tommaso, in quel tempo, lascia la casa paterna, o forse lo stesso Tommaso si trasferisce altrove, restando però nella stessa parrocchia. Due diverse note nello Stato delle Anime della Cura dei SS. Marco, e Silvestro dell’anno 1819 cita prima una famiglia Brunacci di 4 anime, di cui 1 maschio e 3 femmine, poi la famiglia di Tommaso Brunacci, di 4 anime, di cui 3 maschi ed una sola femmina. Stranamente lo Stato delle Anime solito farsi in ogni anno, in occasione della S.a Pasqua di Resurrezione di N.ro Signore Signor G. C. da me Sottoscritto Rettore delli SS. Marco, e Silvestro di questa Città di Toscanella. 2 Aprile 1820. Camillo Rettor Giannotti m. p., riporta nuovamente una generica famiglia Brunacci di 4 anime, di cui 3 maschi e 5 femmine. Nello Stato delle anime della Cura dei SS. Marco, e Silvestro 1822, si dividono nuovamente le famiglie: Giuseppe Brunacci, ha una famiglia di 3 anime, di cui 1 maschio e 2 femmine; Tommaso Brunacci ha una famiglia di 5 anime, di cui 2 maschi e 3 femmine. Una seconda copia dello stesso riporta un’unica famiglia di Tommaso Brunacci, composta da 3 maschi e 4 femmine. Assai interessante è lo Stato delle Anime della Chiesa Parrocchiale dei SS. Marco, e Silvestro dell’Anno 1824, che è molto accurata e specifica come Tommaso Brunacci, di 52 anni, viva con la moglie M.a Anna di Orvieto, di 37 anni, in contrada Montascide. Vivono con loro i figli Carlo (18), Rosa (14) e Francesca (11), il servo Luigi (10) ed una famiglia (forse dei domestici) composta da Fabrizio Carletti (63) e Maddalena sua moglie (52). Inoltre, alla stessa famiglia sono aggregati Giovanni Brunacci (40) e Gabriele Bartolini da Scheggia (44). Nel successivo Stato delle Anime della Chiesa Parrocchiale dei SS. Marco, e Silvestro dell’Anno 1825 la famiglia di Tommaso Brunacci (53 anni) è composta dalla di lui moglie M.a Anna da Orvieto (37) e dai figli Carlo (19), Rosa (15) e Francesca (13), nonché dal solito Giovanni Brunacci (47).
Piccola osservazione: la dicitura di Via Montascide prima, Contrada Montascide poi, ed infine Piazza di San Marco, potrebbero benissimo riferirsi alla stessa ubicazione del Palazzo Fornai. Prima che un cedimento del terreno facesse crollare delle case, la Strada Maestra non sfocava nella piazza, ma si biforcava semplicemente in due rami, uno diretto all’arco di S. Marco (Montascide, appunto) e l’altro verso la chiesa omonima. Il crollo avvenne negli anni Sessanta del Settecento. Il crollo danneggiò quello che è attualmente il Palazzo del Governatore, le attigue casette dei Pieri, e le case dei Sarnani che erano dirimpetto a queste e che facevano spina. Queste ultime fuorno definitivamente demolite, dopo una lunga serie di vertenze, e si creò la piazza attuale. Il Palazzo Brunacci-Fornai, nato sulla Via di Montascide si ritrovò sulla Piazza di San Marco.
Riguardo alla Signora Maria Angela Perti, nel Liber Mortorum Ecclesiar. Parrocchialiu. SS.m Marci, et Silvestri Tuscane. 1714, Si riportano le registrazioni delle morti del Signor Ignazio Brunacci (10 maggio 1768 alle ore 9) deceduto all’età di 68 anni e sepolto in S. Agostino, e della Marchesa (?) Maria Angela Consalvi di anni 70 circa morta nella sua casa (11 agosto 1769 alle ore 24) e sepolta nella chiesa di S. Marco sua parrocchia.