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1280 Jacopo, Donato e Filippo Brunacci

1280
​Jacopo – Donato – Berto e Filippo Brunacci
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Nella Firenze di 800 anni fa viveva un ricco commerciante di nome Brunaccio, che ebbe tre figli: Iacopo, Donato e Berto.
Essi erano ghibellini e furono anche molto attivi politicamente.
Nel 1280 Iacopo (Giacomo) e Donato, insieme a Filippo Brunacci, altro loro parente, furono garanti della pace firmata con il Cardinal Latino tra i Ghibellini ed i Guelfi.
Nello stesso periodo, Petra Brunacci, figlia di Donato sposa Francesco Alighieri, fratello minore del sommo poeta Dante.
A causa della Peste Nera e di quelle successive, che tra il 1348 ed il 1450 a Siena, Pisa e Firenze ridussero la popolazione a meno del 50%, un membro di questa famiglia si trasferì da Pisa a Viterbo.
Nella Chiesa di S. Sisto a Viterbo tempo fa si leggeva sulla tomba di famiglia:
Aloysius Nicolai de Brunaccis Pisanus Civis, anno 1433”,
ovvero:
Luigi figlio di Nicola de’ Nobili Brunacci di Pisa, qui fu sepolto nell’anno 1433”.
Ora la tomba non c’è più perché la Chiesa fu bombardata e rasa al suolo nell’ultima guerra.
In compenso, nel giardino antistante vi è, da ben 400 anni, una colonna ex-voto di
Giovanni Brunacci.
Da Viterbo, Giovanni Andrea, altro membro di questa famiglia, si trasferì verso il 1530 a Toscanella, a circa 20 km di distanza. Oggi Toscanella ha cambiato il suo nome in Tuscania.
Dal 1200 al 1500 la Famiglia Brunacci cambiò più volte il proprio stemma. Lo stemma dei primi Brunacci aveva “due zampe di leone incrociate e 4 stelle”; (quello dei Brunaccini, loro stretti parenti, era composto da “due zampe di leone incrociate e 2 stelle”;) quello del ramo trasferitosi a Pisa ed a Viterbo aveva “due zampe d’orso incrociate e 3 cipolle”; a Tuscania lo stemma era composto da “un granchio e 2 stelle”.
A Firenze, ancora oggi vi sono discendenti dei Brunacci con il “granchio e 2 stelle”. I discendenti dei primi rami, invece, si sono estinti.
Altra importantissima Famiglia dei Brunacci proveniva da Chieri (TO). Anche questi Brunacci erano commercianti e politici. Il “cane rampante” era il loro stemma.
Dalla Famiglia tuscanese discese il Cardinale Ercole Consalvi (Roma, 8.6.1757-
24.1.1824), il quale era, appunto, un Brunacci e non un Consalvi. Il cognome “Consalvi” lo acquisì il nonno Gregorio a 38 anni, avendo accettato l’eredità dello zio, che aveva messo nel testamento questa condizione. Egli fu Segretario di Stato di Pio VII.