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1486 – Mentana di nuovo distrutta!

1486
Ci risiamo: Mentana viene di nuovo distrutta!
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Dopo i Romani, i Longobardi e Roberto il Guiscardo, anche una offesa ad un Papa provoca le stesse precedenti conseguenze.
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Correva l’anno 1486 e da due anni era salito al trono di Pietro "Giovanni Battista Cybo", ovvero Innocenzo VIII (1432-1492).
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Accadde, dunque, che i poveri mentanesi, sudditi di Paolo Orsini, appena sconfitti dall’esercito della Chiesa, osarono esultare tutti insieme in piazza per la presunta morte del Papa.
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Purtroppo per loro, la notizia era falsa!
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Innocenzo VIII, appena ne venne a conoscenza, fortemente irritato per l’offesa, non ci pensò su due volte e fece radere al suolo il borgo di Mentana.
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(Allora si chiamava ancora “Lamentana”. Praticamente da “Nomentum”, nel corso dei secoli si è passati a “Civitas Nomentana” o “Castrum Nomentani”, e, successivamente  a “Lamentana”, ed infine “Mentana”).
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Su "Guida città anno 2002" l’autore del pezzo storico su Mentana scrive:" Innocenzo VIII, che godeva di ottima salute, s’indignò a tal punto da ordinare la distruzione della cittadina, ricostruita solo un secolo dopo, quando fu di nuovo raggiunta la pace tra la turbolenta famiglia e la Chiesa".
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Su "Nomentum, Lamentana, Mentana" di S.Vicario, pag. 61, si legge: 
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"Di lì a poco si sparse la voce della morte di Innocenzo: la notizia gettò Roma nel timor panico mentre a Mentana scoppiarono spontanee manifestazioni di esultanza. Il papa, sdegnato, fece reprimere quei moti e il giorno 17 gennaio comandò a Rainero de Maschis, capitano d’arma, che avesse raccolto subito 400 guastatori al fine di radere al suolo il castello Nomentano. L’ordine fu eseguito in pochi giorni e tutto fu distrutto, dicono le storie. La severità si concretizzò nel Breve del 6 giugno con il quale incamerò il Castello Nomentano col suo tenimento alla camera apostolica. Prima che l’anno fosse finito, però, gli Orsini furono reintegrati nel possesso del castello, che fecero subito restaurare: fu lo stesso Innocenzo VIII ad assolvere il cardinale Battista Orsini e i suoi fratelli, nonché i loro sudditi ai quali furono rimesse tutte le censure e pene che erano state loro comminate per disobbedienza e ribellione."
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Per la cronaca, la famiglia Orsini, all’inizio del nuovo secolo, riprese ben presto le ostilità contro il papato, scontrandosi questa volta con la famiglia di papa Alessandro VI, con il risultato di venirne sterminata: Paolo e Francesco Orsini furono strangolati in prigione ed il cardinale Battista Orsini fu avvelenato. Si salvò soltando Camillo, figlio di Paolo Orsini, di soli 10 anni, futuro Signore di Lamentana e futuro promulgatore degli Statuti Nomentani.
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*Da "I Papi", di Josef Gelmi, (Rizzoli 1995), leggiamo la biografia di Innocenzo VIII:
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"Morto Sisto IV, a Roma si verificarono disordini, saccheggi e combattimenti nelle strade. Nel conclave, constatata l’impossibilità di essere eletto, Giuliano della Rovere (nipote di Sisto IV e futuro Papa "Giulio II) riuscì ad imporre l’elezione del cardinale genovese Giovanni Battista Cybo, vescovo di Molfetta, che gli era totalmente succube.Già all’inizio del suo pontificato Innocenzo VIII autorizzò i processi alle streghe con la famigerata bolla "Summis desiderante", che prevedeva gravi pene ecclesiastiche anche per chi si fosse opposto alla persecuzione senza quartiere delle streghe. In Germania i roghi arsero per ben due secoli e mezzo! Il Papa aveva anche un figlio ed una figlia. Organizzò in Vaticano le nozze del proprio figlio legittimo, Franceschetto, con Maddalena, figlia dell’alleato Lorenzo il Magnifico. In segno di gratitudine per l’accondiscendenza di Lorenzo, Innocenzo nominò Cardinale il tredicenne Giovanni (futuro Papa X), figlio di Lorenzo e di Clarice Orsini di Monterotondo."