Lapide dedicata dai Nomentani
all’Imperatore Adriano
Nell’Arce di Nomentum molti anni fa fu trovata una lapide che i cittadini e l’Amministrazione di Nomentum nel 136 d. C. dedicarono all’Imperatore Adriano per aver contribuito a restaurare i templi locali.
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Il Prof. Lorenzo Quilici ed il prof. Corrado Pala ne fecero delle foto,
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Molti anni dopo mi consegnarono i negativi.
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Parlai con Federico Zeri, deceduto a Mentana il 5 ottobre 1998, il quale mi diede tutte le informazioni necessarie a ritrovarla e mi consigliò di andare dal Gen. Roberto Conforti. Cosa che feci subito.
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Il giorno successivo al mio colloquio con il Gen. Conforti, ricevetti una telefonata dal Maresciallo Capo Roberto Lai, al quale diedi tutte le informazioni in mio possesso per ritrovarla.
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Passarono pochi giorni ed una nuova telefonata del Maresciallo Lai mi invitò ad andare al San Michele. Lì ci andai con il giornalista Umberto Calamita. Il Maresciallo Lai ci fece una graditissima sorpresa: stesa sul pavimento del suo ufficio vi era la lapide che egli aveva così velocemente recuperato. Gli scattammo delle foto.
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Il Comune di Mentana festeggiò il ritrovamento con un Convegno e con la premiazione dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico.
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Furono premiati con la cittadinanza mentanese il Gen. Roberto Conforti, il Tenente Colonnello Francesco M. Benedetti Aloisi, il Cap. Alberto De Regibus, Il Maresciallo Capo Roberto Lai, gli archeologi Corrado Pala e Lorenzo Quilici.
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In un primo momento la ritrovata lapide fu messa nella sala del Sindaco di Mentana, dott. Luigi Cignoni, in seguito la Soprintendenza del Lazio la trasferì prima nell’Antiquarium di Monterotondo e, successivamente, la spostò di nuovo, trasferendola a VILLA ADRIANA a Tivoli (così almeno mi disse l’allora Direttore dell’Antiquarium di Monterotondo), dove si trova tutt’ora. La motivazione fu che nella sala del Sindaco non vi era installato alcun allarme di sicurezza.
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Sono passati almeno una quindicina di anni e nessuna Amministratore Mentanese (nè associazioni, nè altri) si è mai informata per riportarla a Mentana. Mancano persone che abbiano a cuore non solo il recupero di questa lapide, ma la messa in luce dei templi citati nella stessa.
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E’, forse, questa testimonianza destinata di nuovo all’oblio!
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Eppure, questa lapide è molto importante per Mentana, essa è la memoria storica di Nomentum! In essa, ripeto, si legge che cittadini nomentani andarono dall’Imperatore Adriano per chiedergli di restaurare i templi. Cosa che egli fece! I templi sono ancora lì, sottoterra e la lapide è di nuovo lontana dal suo luogo naturale!
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Cliccare su: “Epigrafe Nomentanorum“.
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IMP CAESARI T[raiano]
HADRIANO AUG [pont max]
TRIB POT XX IM[p II cos III p p]
RES PUBLICA NOMEN[tanor dict]
SUO ET AEDIUM SA[cr restitutori]
All’imperatore Cesare Traiano Adriano Augusto Pontefice Massimo tribuno per venti volte, imperatore due, console tre, padre della patria, la REPUBBLICA DEI NOMENTANI al “Dictator” suo e al restauratore degli edifici sacri.
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Nota: sul lato esterno della cornice sinistra dell’epigrafe compare la scritta BONAE.DEAE, che dimostra, secondo l’archeologo E. Moscetti, l’utilizzo della stessa lapide due volte ed il culto, nel territorio nomentano dell’antica divinità indigena laziale, detta la Buona Dea.
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UNA LAPIDE COME SIMBOLO
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La città di Mentana (erede diretta dell’antica Nomentum, nei pressi di Roma) ha ritrovato un simbolo storico che da molti anni le mancava. La lapide, con la dedica all’imperatore Adriano da parte della Respublica Nomentanorum, è tornata in possesso della cittadinanza e può essere ammirata presso il palazzo Borghese, sede del Comune.
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L’epigrafe latina, risalente al II secolo d.C., era scomparsa da molto tempo. Circa vent’anni fa, era stata vista e fotografata presso la Villa Dominedò, località Romitorio, da alcuni archeologi. Poi, non se ne seppe più nulla. Solo dopo una denuncia al Nucleo di Tutela del Patrimonio artistico dei Carabinieri, da parte dell’Associazione Pan (Parco Archeologico-Naturalistico) Nomentum, la preziosa lapide è stata ritrovata.
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Gli uomini del generale Roberto Conforti hanno rinvenuto l’epigrafe marmorea a Roma, spezzata in ben dieci frammenti e mancante di alcune parti. Il restauro, voluto dalla Soprintendenza archeologica del Lazio, è stato effettuato da Patrizia Cocchieri, presso Villa Adriana (Tivoli).
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Per il rientro della lapide, l’amministrazione comunale mentanese ha voluto premiare con la cittadinanza onoraria il generale Conforti, il tenente colonnello Francesco M. Benedetti Aloisi, il capitano Alberto De Regibus, il maresciallo capo Roberto Lai, il maresciallo Gaetano Lombardi, tutti del Nucleo Tutela Patrimonio artistico dei Cc, ed inoltre gli archeologi Corrado Pala e Lorenzo Quilici.
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Articolo di Umberto Calamita
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Oggi, 10 aprile 2017 mi metto in contatto con il Vice Comandante Col. Alberto De Regibus, a cui ho chiesto se ricordava le date esatte del ritrovamento e della premiazione.
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Il Col. Alberto De Regibus, pur essendo passati due decenni, ricordava perfettamente la cerimonia.
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Scorrendo i nominativi della squadra che ritrovò la lapide, mi comunica che è rimasto in servizio solo il Luogotente Gaetano Lombardi, il quale, nello stesso pomeriggio, si mette in contatto con il sottoscritto e mi comunica le due date esatte che avevo purtroppo dimenticate.
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La lapide fu recuperata il 18 settembre 1996 e coincidenza vuole che la premiazione avvenne l’11 aprile 1997, ovvero esattamente 2 decenni fa, a far data da domani.
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Approfitto di questa ricorrenza per ringraziare di nuovo i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico per la riuscita operazione di recupero della “nostra” Lapide Nomentana.
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Articoli sulla Lapide
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16.11.2020
Riceviamo dalla Prof.ssa Maria Sperandio, archeologa, Ispettrice Onoraria della Soprintendenza e Presidente del Gruppo Archeologico Cornicolano, che qui ringraziamo (per averci già aiutato sullo studio dell’epigrafe nel titolo), un altro importantissimo contributo.
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Si tratta di un lavoro di Giuseppe Camodeca (1) dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale sull’Imperatore Adriano.
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In questo lavoro, la lapide, appunto di Nomentum, viene citata a pag. 29 e 40.
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Cliccare su: ADRIANO di Giuseppe Camodeca.
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(1)
Il prof. G. Camodeca (Napoli, 9 nov. 1945), autore di pi� di 200 pubblicazioni, si � occupato di storia amministrativa romana (ad es., iuridici, curatores rei publicae, governatori provinciali, istituzioni cittadine, collegia), di edizioni di epigrafi latine, specie in tema di carriere senatorie ed equestri, delle �lites cittadine della Campania romana, della lettura e del commento storico-giuridico degli archivi di tabulae ceratae sia di Ercolano che di Pompei (Tabulae Pompeianae Sulpiciorum); di quest’ultimo l’edizione � stata completata con il doppio volume uscito nel 1999. Sta curando il Catalogo delle iscrizioni latine (circa duemila tituli)del Museo Nazionale di Napoli (ILMN), di cui finora � uscito il primo volume (Napoli 2000). Sta realizzando l’edizione degli archivi di tabulae ceratae di Ercolano; ne è stato pubblicato il 1 volume (Roma 2017). Infine nell’ambito del progetto internazionale EAGLE (Electronic Archive of Greek and Roman Epigraphy) � responsabile del gruppo incaricato della schedatura e inserimento in rete delle iscrizioni della Campania romana nella banca dati on line EDR (Epigraphic Database Roma). Socio ordinario della Accademia di Archeologia Lettere e Belle Arti della Societ� Naz. di Scienze, Lettere e Arti di Napoli (sez. di Archeologia); socio corrispondente della Pontificia Accademia Romana di Archeologia; membro dell’Academia Europaea di Londra; � stato vicepresidente dell’Associazione di studi antichi Terra Italia. Infine � direttore del Centro di Studi Interdipartimentale sul documento antico ‘V. Arangio-Ruiz’ presso l’Univ. di Napoli Federico II dal 2008. Ha insegnato come associato nelle Universit� di Salerno e di Napoli Federico II.
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Interventi di Roberto Lai e Tommaso Verga
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Il 6 ed il 13 marzo 2021 partì l’iniziativa:
“MENTANA, RACCOLTA FIRME PER FAR LUCE SULLA STORICA EPIGRAFE CON DEDICA ALL’IMPERATORE ADRIANO”.
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E, finalmente, nel 2022 la lapide, dedicata all’Imperatore Adriano, dai magazzini di Villa Adriana è tornata a Mentana, anche se dopo ben due decenni.
Nessuno ha chiesto ai responsabili del perché questo “ritrasferimento” non sia avvenuto prima.
Eppure, noi “nomentani” ne saremmo molto curiosi.
Comunque, alla fin fine, l’attesa di due decenni ci può anche stare, visto che la lapide sparì la prima volta, rimanendo sotterrata per più di 13 secoli sotto la collina di Monte d’Oro.
Ritrovata negli anni ’50, fotografata dal prof. Quilici e pubblicata dal prof. Corrado Pala, sparì per la seconda volta, ma anche questa volta fu ritrovata dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico.
Spostata di nuovo, ora è tornata, sicuramente definitivamente, per la terza volta a Mentana.
Importante è quindi il risultato, ed il risultato in fin dei conti è positivo.