1782
IL CARDINALE INIZIA LA SUA CARRIERA
NELL’AMMINISTRAZIONE DELLO STATO PONTIFICIO
“Nel novembre del 1782,dopo 6 anni di dimora nella Accademia ecclesiastica, in cui feci i studii legali e di storia ecclesiastica e proseguii anche i teologici, ne escii col fratello Andrea, che vi era entrato 2 anni dopo di me.
Insieme col mio fratello io ero sortito dalla Accademia Ecclesiastica nell’ottobre del 1782, con la idea di mettermi in prelatura. Non potendo convivere con la nostra madre, che abitando con il suo fratello non poteva unirsi con noi, prendemmo una provisoria abitazione nel casino Colonna alle tre Cannelle, per poi prenderne una fissa e più ampia quando io fossi divenuto Prelato.”
Nel 1782, quando il Cardinale uscì dall’Accademia, aveva 25 anni. Con suo fratello Andrea andò ad abitare “alle tre Cannelle”. Si tratta di una traversa, tuttora esistente, di via IV Novembre, dove vi è tuttora una fontana chiamata appunto “tre cannelle”. Da qui, proseguendo, si arriva di fronte alla Consulta ed al Quirinale. Nel novembre del 1783 il Cardinale andò poi ad abitare nel palazzetto Maccarani “ai piedi della salita della Dataria”. Non dice se vi è andato da solo o con suo fratello.
Leggendo le sue “Memorie” vi è un momento della sua vita che mi colpisce in modo particolare.
“Insieme col mio fratello io ero sortito dalla Accademia Ecclesiastica nell’ottobre del 1782, con la idea di mettermi in prelatura.”
E poi:
“Nella fine dell’agosto di detto anno (1783) io feci una perdita che mi costò un sommamente vivo dolore. Avendo io frequentato fino allora sopra ogni altra la Casa Giustiniani, ero amicissimo come del principe e principessa Giustiniani, così delle due loro figlie, maritate in Casa Bracciano e in Casa Ruspoli. Questa seconda, assalita dal vajolo essendo gravida, dové lasciarvi la vita nella fresca età di circa 18 anni. Era uno specchio di virtù e tanto amabile quanto onesta e saggia. Dopo lo spazio di circa 28 anni, io sento la sua perdita oggi come quando avvenne.”
Aveva 26 anni il Cardinale quando morì la principessa Giustiniani. Il Cardinale ci racconta che provò molto dolore per la sua scomparsa. Ma perché, dopo ben 28 anni, ancora sentiva così tanto la sua scomparsa?
Ammiro questa sua debolezza umana. Tra queste sue righe si scopre che anch’egli, come qualsiasi altro mortale, appena uscito dal collegio fu colpito da mal di “Cupido”!
Chissà quanto avrà sofferto il giovane futuro Cardinale, vedendo la giovane principessa andare in sposa in Casa Ruspoli! Soffrì così tanto da non riuscire mai a dimenticarla, così tanto da averla voluta ricordare anche nelle sue “Memorie”, scritte a 54 anni, durante la sua prigionia in Francia!
Così tanto da ritenersi forse indegno di accettare il sacerdozio? Fu questo il vero motivo per cui rinunciò al sacerdozio? Se così fosse, il Cardinale è doppiamente da ammirare per il suo alto grado di onestà morale.