Riceviamo da Bruno Brunacci romano, con origini cortonesi

Da Bruno Brunacci
​nipote del pittore cortonese Gilberto

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​Riceviamo da Bruno Brunacci un suo scritto, di cui lo ringraziamo, con ricordi di Famiglia sulle origini dei Brunacci Cortonesi.
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Caro Maurizio

Oggi mi sono fatto un giretto nel sito Brunacci ed ho trovato tante cose nuove. Ho trovato uno studio sull’etimologia del nome e sul disegno del blasone. Perché? Mi sembra sia chiaro che almeno alla creazione della famiglia gli fu assegnato un blasone , secondo gli usi locali e del tempo, ed anche in difesa e sostituzione della famiglia di origine. Infatti nella registrazione, nel librone del comune è usato,accanto al nome della famiglia Caleffi, il termine latino olim.(tieni presente che questa parola può essere stata aggiunta in tempi successivi. Infatti sul librone le correzioni- cancellature- modifiche sono tante-almeno da quello che ho visto sulle foto.)

Mio nonno Gilberto Brunacci aveva tra i suoi tanti libri, da noi alla sua morte donati all’Accademia Etrusca di Cortona di cui faceva parte, anche l’originale, da me trattenuto e che ti ho inviato, dell’opuscolo pubblicato nel 1771, con tante sue annotazioni a margine. Con me aveva perso un poco di tempo per spiegarmi cosa dicesse e cosa significavano alcuni riferimenti. Tu lo avrai letto e rilevato che la Famiglia Caleffi – una delle famiglie dei lanaioli di Firenze- importante, ricchissima, era fortissimamente Ghibellina e tanto importante da essere chiamata a fare da garante in uno degli ultimi accordi sottoscritti tra Guelfi e Ghibellini. Ciò avvenne su richiesta e sollecitazione del Papato, tramite il Vescovo, per tentare di fermare i continui attentati ed uccisioni tra le due fazioni. . Infatti, come sappiamo dalle vicende e scritti di Dante, lui ghibellino che supplicava l’Imperatore di intervenire per fermare i continui dissidi tra le due fazioni. Peraltro quando alternativamente una delle due fazioni riusciva a vincere ed anche in tempi rapidi perché in dieci anni è avvenuto cinque/sei volte, veniva eliminata o fuggiva l’intera famiglia perdente, erano confiscati i loro beni e si distruggevano le loro case e palazzi.

Un Caleffi per dividere la famiglia in almeno due tronconi, e salvare il salvabile, cominciò a chiamare un figlio Brunaccio, un nipote Brunaccino, ecc.– infine intorno al 1270 registrò la Famiglia Brunacci nel registro base del Comune di Firenze, assegnandole anche un blasone molto più semplice di quello del sito, infatti all’epoca i blasoni, almeno a Firenze, avevano molti meno ghirigori.

Il completamento della diaspora della famiglia, pur essendo iniziata con il trasferimento di una parte in Sicilia, come indicato nell’albero disegnato nel librone, credo sia avvenuta dopo l’ultima battaglia tra i fiorentini,guelfi, ed i ghibellini trasferitisi ad Arezzo. Mi sembra che in questo periodo i miei si siano trasferiti a Cortona.

Ti allego una foto della pagina del librone del Comune.

Ti allego anche una foto della prima pagina del libretto di Ferdinando Leopoldo del Migliore– quello del 1771- con una annotazione a mano, dell’epoca, dove il curatore del deposito del libretto- presso la biblioteca del Comune- annota il come e perché,e da chi, era stata commissionata la ricerca sulla famiglia. Sembra infatti che il sig Francesco della Rena, eletto Senatore del Granducato di Toscana volesse dimostrare le sue nobili origini, da parte di madre.

Cordialità

Bruno Brunacci
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I Caleffi di Firenze