PREMESSA

Breve premessa su come si è svolta e continuerà la ricerca sulle Famiglie Brunacci.
Le ricerche sono state effettuate su REGISTRI PARROCCHIALI ed ATTI NOTARILI.
I REGISTRI PARROCCHIALI partono dal 1570 ca. Essi furono introdotti dopo il Concilio di Trento (1545-1563). Si trovano nelle Parrocchie e negli Archivi di Stato. Molti sono andati dispersi per sempre durante la Rivoluzione francese.
Con gli ATTI NOTARILI si può risalire, invece, molto più indietro. Essi si trovano negli Archivi di Stato.
Nel caso particolare del nostro cognome, la ricerca è stata abbastanza facile, dato che nell’Archivio di Stato di Firenze, grazie a ricerche di altri studiosi che ci hanno preceduto, ho trovato TUTTO ciò che cercavo.
La famiglia Brunacci di Pisa/Firenze, grazie al suo potere economico di commercianti, si era espansa in tutta la Toscana, nelle Marche, in Umbria e nel Lazio, arrivando ad esportare prodotti tipici italiani anche nel Nuovo Mondo attraverso il porto di Cadice in Spagna, dove li troviamo nel 1592 (non ho ancora esaminato il percorso delle Famiglie Brunacci liguri, venete e dell’Emilia Romagna, dove sono molto numerose).
Naturalmente il potere economico crea anche potere politico, cosicchè troviamo tra i Brunacci toscani molti Podestà e Confalonieri (Sindaci).
Altrettanto è accaduto con i Brunacci di Chieri (Torino), i quali erano commercianti ed importantissimi politici: Conti Palatini, per diploma dell’Imperatore Carlo V, Cavalieri e Tesorieri della Duchessa di Savoia, Beatrice di Portogallo.
A Roma troviamo nella Chiesa dei XII Apostoli una loro tomba di famiglia molto antica: “Brunacci Alessandro, Lorenzo, Muzio, Ottaviano, Ottavio. Anno 1567, appartenenti quasi sicuramente alla famiglia di commercianti fiorentini, a cui si potrebbe collegare anche il famoso “Bacile di Montelupo Fiorentino”, su cui sono riportati “quattro granchi”, le cui chele reggono le scritte SPQR ed SPQF (il “granchio” era lo stemma di una famiglia Brunacci fiorentina). Naturalmente si tratta per ora soltanto di una ipotesi, facilmente, però, controllabile, dato che nell’Archivio Capitolino vi è documentazione sufficiente (atti notarili) per trovare la soluzione.
In Ostra Vetere (l’antica Montenovo), nelle Marche, visse altra famiglia di origine quasi sicuramente fiorentina, come da riferimenti nello stemma di famiglia, purtroppo quasi subito estintasi. Anche per questa famiglia si potrà sicuramente trovare riscontri più precisi negli atti notarili negli Archivi di Stato di Ancona, Macerata, ecc.
A Tuscania/Viterbo i Brunacci giunsero da Pisa/Firenze dando origine ad un ramo, il cui più famoso esponente sarà il Cardinale Ercole Brunacci Consalvi (1757-1824), Segretario di Stato di Pio VII.
A Mentana/Roma giunsero da Osimo (Marche) dopo un lunghissimo peregrinare, durato vari secoli, tra Toscana, Lazio, Marche e di nuovo Lazio. Vi giunsero su aiuto del Cardinale Ercole Brunacci Consalvi.
A questo punto, buona lettura, rinnovando la disponibilità ad accogliere nel sito altre informazioni, ricerche e curricula di appartenenti alle Famiglie Brunacci.
MAURIZIO BRUNACCI