1 d.C. – L’antica via Nomentana

L’antica via Nomentana, che univa Roma a Nomentum (Mentana), proseguiva per Eretum (nell’area del CNR di Montelibretti) e confluiva nella via Salaria nei pressi di Cures (Passo Corese).
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Ne è passato di tempo da quando, nel lontano 1973, l’archeologo Corrado Pala scoprì (Forma Italiae – Nomentum) e salvò dalla costruzione della bretella autostradale l’antica via Nomentana, sita dentro l’Istituto di Zootecnia di Monterotondo.
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Nel 1998 iniziammo a mettere in luce i primi basoli dell’antica via romana.
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La bellezza di questa antica strada romana, e delle tombe che la circondano, si può ammirare attraverso le foto qui di seguito allegate.
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Cliccare su: foto .
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Ubicazione:
Istituto di Zootecnia in via di Castelchiodato tra il cimitero di Monterotondo e via Reatina di Mentana.

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P.s.
​Dopo anni che non ho più visitato lo scavo dell’antica “via Nomentana, oggi, 6 novembre 2016, mi sono fermato un attimo all’entrata del sito, dove, con mia grande sorpresa ho notato che nel cartello ivi posto si legge la seguente presentazione dello scavo:
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“AREA ARCHEOLOGICA DELLA VIA NOMENTUM-ERETUM”.
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Non capisco!
Come si può vedere nelle  foto scattate molti anni fa, era stata posta un’altra scritta, secondo quanto Strabone ci aveva tramandato.
Ovvero:
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“LA VIA NOMENTANA DA NOMENTUM AD ERETUM …
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​Cosa è accaduto nel frattempo?
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​Perchè questa nuova denominazione, che va contro quanto ci è stato tramandato dagli storici romani, primo su tutti, appunto, Strabone?
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​Trovo le due pubblicazioni dell’Archeoclub.
La prima pubblicata nel 2007 con il titolo: “L’area archeologica della Via Nomentum-Eretum”; l’altra del 2013 con il titolo “La Via Nomentum-Eretum e il suo sepolcreto”.
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​In ambedue le pubblicazioni si legge “Via Nomentum-Eretum” !!!
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​In una di esse leggo: “Strabone la chiamava via Nomentana“.
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​Mi cadono le braccia! Strabone, geografo, cartografo e storico, si è limitato ad andare nei “vari uffici toponomastici e dei curatori”, dove ha preso le informazioni necessarie per la sue opere.
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Strabone “non dava i nomi alle strade romane”, bensì prendeva nota dei documenti contemporanei esistenti con grande professionalità. E’ assurdo che a distanza di 2000 anni debba il sottoscritto difendere la professionalità di Strabone, mi sembra fuori dalla realtà! Scusate la sottintesa ironia ma, come diceva Trilussa, “quanno ce vò, ce vò!
(Brunetta, nei suoi scontri televisivi, usava parole più forti e dirette!)
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​Non avendo, quindi, voglia di polemizzare personalmente con gli archeologi in questione, mi limito ad inserire quanto scrissero Strabone, contemporaneo e testimone oculare del percorso della via Nomentana e degli uffici competenti alla manutenzione (Curatori) ed il Nardini:
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​Cliccare su: “La Via Nomentana da Nomentum ad Eretum” e di nuovo su questa  “foto“.
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​Anzi, visto che è dal 1998 che si sta scavando la via Nomentana antica, visto che ormai siamo nel 2017, visto che sono già passati ben 19 anni dal 1998 e di metri se ne sono fatti ben pochi, vorrei riproporre di nuovo per l’ennesima volta la mia proposta di andare a vedere dove sbocca questo tracciato della via Nomentana che da ben 19 anni si sta mettendo in luce (metri, non km!).
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​Con la tecnologia di oggi sarebbe sufficiente armarsi di un georadar e scoprire un solo basolo ogni 100 metri.
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​Prima o poi (in pochi giorni e non in 19 anni!) sbucheremmo da qualche parte e, visto che Strabone ha scritto quanto dista esattamente Eretum da Nomentum, dovremmo trovare finalmente e facilmente il sito di Eretum.
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​Ma si, questa soluzione sarebbe troppo facile! Poveri noi, anzi, povero Strabone!

​INCASTELLAMENTI e NUOVE STRADE
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​Credo, però, che bisognerà essere più chiari su questo argomento.
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​Con la caduta del Governo Centrale Romano le strade romane vanno in disuso per mancanza di utilità.
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​Spariscono Eretum e Cures, ed anche gli stessi abitanti di Nomentum si spostano nell’attuale rocca per meglio difendersi.
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​Nascono nuovi incastellamenti come Castelchiodato, Cretone e Montelibretti.
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​Gli incastellamenti danno origine ad una nuova rete viaria, diversa da quella romana.
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La nuova Nomentum, ovvero Mentana, ha bisogno di un nuovo percorso che la colleghi a questi nuovi incastellamenti.
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​Questo percorso si chiama ancora oggi “via Reatina”, perchè, dopo aver superato tali incastellamenti, ed anche gli altri successivi, tornava di nuovo ad unirsi alla via Salaria per raggiungere Rieti.
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La via Reatina, post romana, aveva una sua utilità!
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​Naturalmente, si perse la memoria dell’antica strada romana, che, comunque, passava poco distante dall’inizio di via Reatina, ma che aveva un’altro percorso perchè si dirigeva verso Eretum per confluire nella Salaria nei pressi di Cures.
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Nei secoli successivi, ogni tanto venivano fatte delle ipotesi, ma mai supportate da eventuali scavi, anche perchè non interessava a nessuno.
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Si può affermare che solo i contadini conoscevano la strada romana, ma si limitavano a mettervi degli alberi per evitare di andarvi a sbattere con gli aratri. Oppure riusavano parte degli stessi basoli ed altri materiali (tombe e case delle fattorie romane limitrofe) per scopi privati.
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Solo che, con l’arrivo della moderna tecnologia, decadono tutte le ipotesi fatte nei secoli precedenti.
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​La semplice foto scattata dalla RAF nel 1945 risolve definitivamente il dilemma.
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​Agli autori della foto non interessava naturalmente dove passasse la via Nomentana antica, ma ad un archeologo in particolare sì!
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​Fu grazie al prof. Corrado Pala che possiamo finalmente mandare in soffitta tutte le ipotesi precedenti che Personaggi illustri ci hanno tramandato nei loro scritti.
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Ipotesi erano ed ipotesi rimanevano, perchè non supportate da alcun ritrovamento.
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​La foto della RAF scattata nel 1945, invece, risolve definitivamente la ricerca della via Nomentana antica romana, documentata dal cartografo Strabone nel momento della sua massima utilità, con il ritrovamento e messa in luce della stessa pochissimi anni fa.
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Tiburno 20 settembre 2000
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Dimenticavo:
Le fonti collocano Eretum al XVIII miglio da Roma, dove nel 1910 fu rinvenuto il XVIII miliario posto da Nerva presso l’ansa del Tevere in coincidenza con l’ubicazione di Eretum.
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Questa notizia è stata presa dal “Progetto Nomentum”, che Italia Nostra, insieme al PAN ed all’Archeoclub, presentò alla Provincia di Roma per l’iniziativa della messa in luce dell’antica Via Nomentana all’interno dell’Istituto di Zootecnia a Monterotondo.
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La stessa notizia viene confermata nella pubblicazione “
Vie Nomentana e Salaria, Portuense, Tiburtina“, Tomassetti-Chiumenti-Bilancia, 1979, dove si legge: “Eretum, città sabina di mediocre importanza … veniva trovato, a 250 m. a nord est dell’antica Osteria Pedochi il XVIII cippo miliare dell’antica via: XVIII / IMP . NERVA . CAESAR / AVGVSTVS / PONTIFEX . MAXIMVS / TRIBVNICIA.).
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Che fine ha fatto questo cippo miliario?
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A questo punto, a parte il fatto che, ripeto, la foto scattata dalla RAF risolve ogni passata e futura ipotesi sul percorso della via Nomentana antica, vorrei riportare qui di seguito il grande lavoro del Nibby, che non aveva, purtroppo per lui, la nostra attuale avanzata tecnologia, come foto aeree e georadar.
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Antonio Nibby
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Delle vie degli antichi
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​Che strano! Pensavo che Antonio Nibby
(Roma, 14 aprile 1792Roma, 29 dicembre 1839 fosse di origine Inglese. Invece, scopro solo ora che non si chiamava “Nibby”, bensì “Nibbi” e che il padre era di Amatrice! Mah!