1789, Presidente del S. Michele

1789
Altro “scatto in carriera”
Il 17 gennaio 1789 il Card. Negronifu rapito in un istante da un colpo apopletico per effetto di un vizio organico, di cui da gran tempo aveva non equivoci indizii”.
Per conseguenza “ai 20 gennaio 1789, in seguito della morte del Cardinal Negroni, ultimo dei 3 Cardinali componenti la detta Congregazione, fui fatto Presidente interino di S. Michele a Ripa.
Insomma questa volta sarà proprio la morte del suo Tutore a liberargli il posto di Presidente dell’Istituto del San Michele.
Due soli mesi dopo, il 14 delle calende di marzo del 1789, il Cardinale provvede a porre una lapide in onore di Pio VI.
Essa si trova ancora lì, anche se oggi il S. Michele non è più quell’Ospizio, che dava ospitalità a vecchi, giovani e zitelle bisognosi, ma è sede del Ministero dei Beni Culturali.
PIO VI
PONT. MAX
PRINCIPI MUNIFICENTISSIMO
TUTORI RELIGIONIS
PROPAGATORI ARTIUM
QUOD
HOSPITIUM APOSTOLICUM
COLENDIS ARTIBUS MORIBUSQUE FORMANDIS
CONSTITUTUM
XIV KAL. MART. ANN. MDCCLXXXIX
ADVENTO SUO ORNAVERIT
ET HUMANISSIMA
DISCIPLINAE OPERUMQUE PROBATIONE
ILLUSTRIUS FECEBIT
HERCULES CONSALVIUS
PRESIDIS MUNERE E FUNGENS
TANTI HONORIS ERGO
JNSCRIBI JUSSIT
Il 14 delle calende di Marzo dovrebbe corrispondere al 16 febbraio, ovvero 1 marzo “CALENDE DI MARZO” meno 14 è uguale al 16 febbraio.
Di lapidi al S. Michele ve n’è anche un’altra, anch’essa ancora lì, ed anch’essa posta dal Cardinale, ma questa volta in onore di Pio VII. La riporterò più avanti.
Ritornando dunque al discorso della carriera del Cardinale, vediamo che essa sarà abbastanza veloce!
Ai suoi due tutori, il Card. di York ed il Card. Negroni, nel frattempo, come ho accennato prima, si era aggiunto lo zio Filippo Carandini, ordinato Cardinale da Pio VI il 29 gennaio del 1787. Con questo trio alle spalle, soltanto un passo falso poteva stroncargli la carriera già delineata e che lo avrebbe portato direttamente al cappello cardinalizio.
Così andavano le cose, allora come oggi! E, quando il 17 gennaio 1789 morì il Cardinale Andrea Negroni, ripeto, cugino della nonna Angela Perti, sul futuro Cardinale vegliavano ancora il Card. di York, la madre Claudia Carandini e, naturalmente, anche il di lei fratello, il Card. Filippo Carandini, di cui mi piacerebbe molto raccontare del tentativo di avvelenamento perpetrato nei suoi confronti da parte del Principe Chigi con la cosidetta “acquetta di Perugia” (A14) ed (A15).